Ancora violenze nelle carceri siciliane, detenuto appicca incendio e aggredisce poliziotti: “Servono interventi”

Ancora violenze nelle carceri siciliane, detenuto appicca incendio e aggredisce poliziotti: “Servono interventi”

TRAPANI – Ancora aggressioni all’interno delle carceri siciliane. Dopo l’episodio violento che si è verificato nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, un nuovo attacco di un detenuto ai danni di agenti è stato registrato ieri pomeriggio al carcere di Trapani. La notizia è stata diffusa da Rosario Mario Di Prima, Coordinatore Nazionale del SiNAPPe.

Un detenuto di nazionalità italiana – scrive il siNAPPe – ha dato alle fiamme un lenzuolo e un materasso all’interno della propria stanza, dato l’allarme il personale disponibile si recava sul posto e notavano il detenuto che in evidente stato di agitazione, rompeva a pezzi il plexiglass della finestra e minacciava tutto il personale accorso per far evacuare la restante popolazione detenuta per evitare il peggio, essendo che il fumo si era propagato nell’intera sezione“.

Nella considerazione che anche il detenuto che aveva provocato le fiamme doveva essere allontanato da quel luogo per evitare intossicazione da fumo, il personale presente lo faceva uscire dalla stanza e lo stesso con ferocia si scagliava contro un sovrintendente, strattonandolo al quale ha procurato contusioni e a un ispettore, colpendolo con pugni, procurandogli una ferita al labbro inferiore. Entrambi i poliziotti hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari“.

Ci poniamo dei seri quesiti non essendo più sporadica la notizia di aggressioni nei confronti del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso i penitenziari siciliani, se l’insofferenza alle regole è determinata dal calo di attenzione da parte del Governo nazionale sulla gestione delle carceri, o c’è indifferenza da parte di chi ha la responsabilità della sicurezza nell’amministrazione penitenziaria?“, commenta Di Prima.

C’è una parte di popolazione detenuta che tenta sempre più spesso di umiliare con violenze il personale di Polizia Penitenziaria, delinquenti che non perdono tempo per tentare di fare emergere la propria egemonia che non è e, non sarà consentita a nessuno. Esprimiamo la piena solidarietà ed apprezzamento ai poliziotti coinvolti, che, per evitato il peggio, lavorando quotidianamente in condizioni precari per la sicurezza e per la drastica riduzione degli organici, non indietreggia mai di un passo nel rappresentare lo Stato all’interno del penitenziario trapanese“.

Non c’è più tempo da perdere ma occorrono interventi immediati, sul modo di gestire e sull’applicazione delle norme in modo chiare ed inequivocabile. Ogni giorno accade qualcosa – aggiunge Di Prima – non vogliamo che diventi ordinario il denunciare ciò che accade nei
penitenziari siciliani“.

Trapani è una struttura fortemente depotenziata di organici di personale del Corpo di Polizia Penitenziaria e non possiamo accettare che politiche scellerate del passato sugli organici debbano continuare ad esistere. Servono immediatamente ulteriori unità per una corretta gestione della casa circondariale di Trapani“, conclude Di Prima.

Immagine di repertorio