TRAPANI – Sono state giudicate infondate le accuse rivolte a Giovanni Savalle, l’imprenditore proprietario del Kempinsky Hotel di Mazara del Vallo (Trapani), a conclusione del procedimento relativo a un sequestro patrimoniale nei suoi confronti.
“Gli elementi probatori forniti (dal Pm ndr) – hanno spiegato i giudici della sezione “misure di prevenzione” del Tribunale di Trapani – non dimostrano una diretta partecipazione del proposto con appartenenti a Cosa nostra, presentando soltanto dati irrilevanti ai fini della formulazione, a carico di Savalle Giovanni, di un giudizio di intraneita’ o ‘vicinanza’ ad ambienti mafiosi“.
Lo hanno precisato in una nota gli avvocati Laura Oddo e Antonino Carmicio “con riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa, a seguito della cattura di Matteo Messina Denaro, diffidando qualunque testata dall’operare collegamenti illegittimi e infondati sicuramente lesivi dell’onore e della reputazione del nostro cliente“.
Il Tribunale “non ritiene sussistente la pericolosità qualificata cosiddetta mafiosa, non essendo emersi elementi dai quali potere inferire indizi di appartenenza di Savalle Giovanni alla consorteria mafiosa“.
Foto di repertorio
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