Tra l’illusione del Dolby Surround e la pratica Asmr, ecco il boom della musica 8D: un fenomeno nato già vecchio

Tra l’illusione del Dolby Surround e la pratica Asmr, ecco il boom della musica 8D: un fenomeno nato già vecchio

Durante queste settimane di permanenza forzata tra le mura di casa per via della quarantena, in tanti sono entrati in contatto con l’esperienza della musica 8D dopo essere rimasti incuriositi da diversi messaggi circolati nelle chat con amici e parenti che invitavano a indossare le cuffie e lasciarsi trasportare da una melodia in grado di essere “ascoltata” con il “cervello”.

Si sono così moltiplicati a dismisura gli ascolti di brani “realizzati”, a dire di alcuni, con il supporto di una tecnica apparentemente innovativa e capace di promettere una fruizione d’ascolto mai provata fino a oggi.

Al primo approccio, l’audio delle tracce sembra “muoversi” circolarmente attorno alla testa senza dare la possibilità all’ascoltatore di localizzare la reale fonte. Ma cosa c’è di vero in questa presunta rivoluzione del mondo musicale che a molti sembra quasi ricordare l’effetto Dolby Surround, pur non avendo tecnicamente punti comuni?

Per capire se ci troviamo davanti a un coup de théâtre in grado di affascinare nel corso del tempo o alla classica bufala per boccaloni, è necessario spostare le lancette della storia indietro di qualche anno. Navigando su piattaforme come YouTube, per esempio, si scopre come siano già presenti da tempo brani reinterpretati secondo la fantomatica versione 8D.

Ed è così, che sulle playlist del più famoso sito al mondo di videosharing troviamo allo stesso tempo brani di Sanremo 2020 appositamente rivisitati, così come tracce più anziane di artisti internazionali con milioni di ascolti caricati da privati e non dai creatori ufficiali. Similmente, dando uno sguardo ai dati su scala mondiale di Google Trends, si nota come i termini “8d” e “8d music” siano iniziati a essere ricercati dagli utenti di Internet già nell’estate 2017.

In Italia, il fenomeno si è fatto strada poco più di un anno dopo, nell’ottobre 2018, ed è tornato prepotentemente di attualità tra il 26 e il 27 marzo correnti grazie, probabilmente, alla recente catena di messaggi. Addirittura, questo tipo di tecnica sembrerebbe essere stata già sperimentata a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Alla luce di ciò, l’introduzione della musica 8D non può essere certamente fatta risalire a questi giorni e il suo ritorno in auge assume sempre più i contorni di un escamotage commerciale invece di un’idea originale.

Tra chi la definisce una profonda delusione e chi, invece, afferma di percepire sensazioni piacevoli e rilassanti come se stesse ascoltando un brano Asmr, il possibile successo di tutto ciò resta subordinato al gusto di chi l’ascolta.

Immagine di repertorio