Terremoto, tre scosse tra Santa Venerina e Acireale

Terremoto, tre scosse tra Santa Venerina e Acireale

CATANIA Tre scosse di terremoto sono state registrate all‘alba di oggi dall’Ingv, Istituto nazionale di Geologia e Vulcanologia, in provincia di Catania, nei comuni di Santa Venerina a Acireale. La prima scossa è stata di magnitudo 2.1 e si è verificata alle ore 3,52. La seconda di magnitudo 2.4 si è verificata dopo circa un minuto. Entrambe sono state localizzate a Santa Venerina. La terza scossa è stata registrata alle ore 4,21 ed è stata di magnitudo 2.1. È stata localizzata nel comune di Acireale. Si tratta di uno sciame sismico di lieve entità che non è stato avvertito dalla popolazione. Non sono state riferite notizie di danni.

I dettagli delle scosse (INGV)

  • Un terremoto di magnitudo ML 2.1 è avvenuto nella zona: 4 km N Acireale (CT), il con coordinate geografiche (lat, lon) 37.6530, 15.1720 ad una profondità di 0 km. Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV_OE (Catania).
  • Un terremoto di magnitudo ML 2.4 è avvenuto nella zona: 3 km SE Santa Venerina (CT), il con coordinate geografiche (lat, lon) 37.6610, 15.1580 ad una profondità di 1 km. Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV_OE (Catania).
  • Un terremoto di magnitudo ML 2.1 è avvenuto nella zona: 2 km S Santa Venerina (CT), il con coordinate geografiche (lat, lon) 37.6690, 15.1470 ad una profondità di 0 km. Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV_OE (Catania).

La forte scossa del 21 aprile nel Catanese e il ricordo del terremoto di Santo Stefano

Il 21 aprile scorso si è verificata una forte scossa di terremoto che ha creato allarme tra la popolazione. In quel caso, il terremoto è stato stimato  di magnitudo 4.7 con epicentro a 16 Km dalla provincia di Catania. Il sisma si è verificato alle 14,06. Le segnalazioni sono arrivate da numerose località del territorio catanese e la gente impaurita si è riversata in strada temendo il verificarsi di altre scosse di forte entità e temendo per la propria incolumità. La forte scossa è stata avvertita in modo particolare a Catania, raggiungendo anche Siracusa, Ragusa e Messina. Segnalazioni sono arrivate anche da Malta.

Il terremoto di tre settimane fa ha riportato alla memoria dei catanesi la scossa del 26 dicembre 2018, quando, durante la notte tra il giorno di Natale e il giorno di Santo Stefano la provincia catanese ha tremato per lunghissimi secondi causando ingenti danni in moltissimi comuni pedemontani. Soltanto per una combinazione fortunata di fattori non ci furono feriti. Ma le immagini della devastazione del sisma di Santo Stefano restano ancora oggi impressi nei ricordi e nelle case dei tanti sfollati. Il terremoto è stato di magnitudo 4.9 ed è stato preceduto da altre scosse di minore entità. I maggiori danni sono stati registrati nelle frazioni a monte del comune di Acireale: Fleri, Pennisi, Piano D’Api. Molte scuole furono dichiarate inagibili e, per alcune ancora oggi si attende la ricostruzione. Ma anche i comuni di Aci Catena e Aci Sant’Antonio hanno registrato danneggiamenti ad edifici pubblici e privati. In quell’occasione, a pochi giorni dall’evento sismico, nei luoghi del terremoto sono intervenute le autorità e anche Luigi di Maio, all’epoca vicepresidente e ministro dello Sviluppo economico. Ancora oggi molti cittadini sono sfollati, e restano fuori dalle proprie abitazioni. Il comune di Acireale ha attivato un piano di ricostruzione, insieme alla nomina del commissario per l’emergenza terremoto.