Tentata estorsione a un ristorante di Marzamemi, la condanna e le parole dei legali

Tentata estorsione a un ristorante di Marzamemi, la condanna e le parole dei legali

SIRACUSA – Arriva dall’Avvocato Gurrieri di Pachino una nota stampa in merito alla condanna che ha raggiunto il suo cliente, Nicola Bisonte, accusato di tentata estorsione ai danni del proprietario di un ristorante di Marzamemi.

Il Tribunale di Siracusa, nella sua nuova composizione collegiale presieduta dalla dottoressa Carla Frau, con il dott. Salvatore Cavallaro ed il dott. Liborio Mazziotta, ha riconosciuto la penale responsabilità di Nicola Bisonte, imprenditore pachinese di 34 anni, condannandolo alla pena di 3 anni di reclusione.

Il processo trae origine da un fatto accaduto nel marzo 2016 quando fu accertato il danneggiamento di una parte di tetto del ristorante La Pagoda di Marzamemi, borgo marinaro di Pachino.

Bisonte fu condotto a giudizio insieme a uno dei suoi dipendenti con l’accusa di tentata estorsione ai danni del proprietario de La Pagoda per contrasti che si vennero a creare a seguito del rilascio di alcune concessioni demaniali. I due vennero tratti in giudizio anche per il reato di detenzione e porto di materiale esplodente, ipotesi ritenuta insussistente all’esito del giudizio in quanto il Tribunale ha derubricato l’accusa, dichiarando prescritto il reato.

Per il dipendente del Bisonte, difeso dall’Avv. Irene Scala di Rosolini, è stata invece pronunciata sentenza di assoluzione per la tentata estorsione perché il Tribunale ha ritenuto non raggiunta la prova della sua colpevolezza.

I difensori di Nicola Bisonte, gli Avvocati Giuseppe Gennaro di Rosolini e Giuseppe Gurrieri di Pachino, nel ritenersi insoddisfatti della pronuncia, attendono di conoscere le motivazioni che saranno pubblicate dal Tribunale tra sessanta giorni.

In ragione della complessità della vicenda, tenuto conto della modifica dell’imputazione relativamente alla detenzione di materiale esplodente e anche in ragione dell’assoluzione dell’altro imputato, i legali si astengono da ogni commento alla sentenza perché molteplici possono essere le ragioni che hanno portato il Tribunale a ritenere responsabile l’imprenditore e restano in attesa di conoscere le ragioni per cui le numerose articolazioni difensive, supportate anche da rilievi scientifici depositati nel corso dell’istruttoria dibattimentale, non hanno trovato il favore del Collegio“.