TAORMINA – Settanta rarissimi cimeli cinematografici, dagli anni trenta agli anni cinquanta. È questa “Bellini al cinema”, la prima mostra di cimeli cinematografici interamente dedicata al cigno catanese Vincenzo Bellini, a cura di Ninni Panzera, promossa dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, nell’ambito del Bellininfest.
Ad accogliere il pubblico di visitatori e dei melomani, Bellini, Carmine Gallone e Casta Diva del 1935, una curiosa doppia versione (italiana e inglese) con la stessa protagonista femminile, la divina Marta Eggerth, ma con doppio interprete maschile per il ruolo di Bellini, Sandro Palmieri per la versione italiana e Philips Holmes per quella inglese. Ma anche il remake del 1954, diretto da Gallone ed interpretato da Antonella Lualdi, Nadia Gray e Maurice Ronet. E poi Casa Ricordi del 1954, sempre di Carmine Gallone, storia della leggendaria Casa musicale in cui, oltre al nostro Bellini, si muovono tanti celebri compositori. Nel 1943 Guido Brignone realizza Maria Malibran, omaggio alla mitica cantante legata a Bellini da un’affettuosa amicizia.
“Vincenzo Bellini visto dal cinema – ha sottolineato il commissario Campo -. Un’inedita visuale per raccontare il compositore catanese. La Fondazione Taormina Arte Sicilia con il progetto ‘Bellini al cinema’ offre uno spaccato che affianca in maniera del tutto originale l’intenso programma musicale del BellininFest. Siamo particolarmente orgogliosi di mettere a disposizione del progetto regionale un’attività di multidisciplinarietà che è la caratteristica fondamentale di Taormina Arte”.
Due versioni per La sonnambula, del 1942 il film di Pietro Ballarini, in cui il compositore catanese vive una storia d’amore con una delicata fanciulla cagionevole di salute e del 1952 quello di Cesare Barlacchi, che racconta la tormentata storia di due fidanzati in un piccolo paese svizzero con il sottofondo della musica di Bellini. La Norma del 1911 è una vera rarità, film muto restaurato dalla Cineteca di Bologna.
“È stata una splendida avventura ‘comporre’ una mostra dedicata a Vincenzo Bellini – ha detto Ninni Panzera, curatore della mostra – e ai film che lo hanno visto protagonista come personaggio. Tanti materiali, provenienti da tutto il mondo, a riprova della internazionalità del compositore catanese. Pezzi rari, curiosità di ogni genere, una ricerca che è stata una vera e propria ricerca archeologica nella storia del cinema”.
La mostra si snoda attraverso otto isole – una per ogni film – e si chiude con un omaggio ad Anita Cerquetti, la grande interprete di Norma che sostituì Maria Callas al Teatro dell’Opera di Roma. In mostra alcuni preziosi reperti: il costume di scena dell’opera, i bozzetti e i giornali dell’epoca per ricordare l’arte di questo soprano, Premio Bellini d’oro nel 2000. Sotto i riflettori ancora manifesti, locandine, foto-buste, foto di scena, i calendarietti profumati dei barbieri, i cineromanzi, il bozzetto originale di Casta Diva dipinto da Angelo Cesselon, tante curiosità che danno un’originale prospettiva nella rappresentazione di Bellini per il cinema.
Alla mostra che resterà aperta fino al 31 ottobre, è abbinata dal 4 al 23 settembre, una retrospettiva di pellicole, dal muto ai film di Carmine Gallone, da Wernez Herzog ai nostri giorni.
“Bellini al cinema” sarà fruibile al pubblico tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, dalle 10,00 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 20.