Tablet, mercato sempre più in crisi: “Non sono né carne né pesce, meglio gli smartphone”

Tablet, mercato sempre più in crisi: “Non sono né carne né pesce, meglio gli smartphone”

Come procede il mercato dei tablet a livello mondiale? Non benissimo, se si considerano i dati di vendita degli ultimi anni. Arrivati nelle nostre case nei primi anni duemila, i tablet sono stati presentati come l’anello di congiunzione perfetto tra i computer e gli smartphone per versatilità, facilità di utilizzo e comodità.

Tutti noi, almeno una volta, abbiamo sperimentato l’opportunità di sfogliare un giornale online, fare ricerche o gustare contenuti di intrattenimento allungati sulla poltrona o sul divano senza doverci necessariamente accomodare davanti una scrivania. Dopo l’euforia iniziale, però, qualcosa sembra essere andato storto.

Complice una mancata evoluzione nel settore, i tablet hanno cominciato a perdere appeal con l’avvento dei dispositivi mobili di ultima generazione, che riescono a essere più efficienti e perennemente a portata di mano. Complici, tra i tanti fattori, l’aumento costante delle dimensioni degli schermi degli smartphone e un pigro processo di obsolescenza, questi device hanno conosciuto, a partire dal 2014, un declino che pare inarrestabile.

Secondo gli ultimi dati elaborati da International Data Corporation, la prima società mondiale per le ricerche di mercato, le vendite dei tablet nel 2018 fanno registrare un segno negativo per il sedicesimo trimestre consecutivo. Numeri alla mano, il calo è dell’8,6% che si traduce in 3 milioni e mezzo in meno di esemplari acquistati dagli utenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un andazzo che sembra trovare conferme anche nelle parole degli utilizzatori.

Hanno il problema di non essere né carne né pesce, ma più che altro sono degli smartphone XL” dichiara Sebastiano ai microfoni di NewSicilia. “In fin dei conti può andar bene se vuoi vederti video su uno schermo più grande senza doverti mettere davanti al pc. All’università c’è chi li usa come portatili per prendere appunti.  Mancando il feedback tattile della tastiera lo trovo meno agevole, sebbene mi sia stato detto che facendoci l’abitudine il problema si supera“.

In pratica – conclude – è più mobile di un computer e ha lo schermo più grande di uno smartphone ma non rende come il pc e non fa niente di fondamentale che uno smartphone non possa fare“. Parere negativo anche da parte di Emiliano, che ne critica aspramente la praticità: “Non l’ho mai usato, lo trovo un po’ inutile se si ha un computer in casa. È solo un modo per utilizzare uno schermo in più e i nostri occhi ne devono sopportare già abbastanza“.

È come voler avere una sorta di pc portatile da poter utilizzare ovunque. Può essere utile per mandare una mail anche quando si è in giro e non si sta al computer, ma per questo può bastare lo smartphone” dice Federica. Anche il parere di Cristina non si discosta dai precedenti: “Avevamo a casa un tablet per mio fratello minore perché si trovava bene con i giochi e altro. In famiglia però non lo abbiamo mai usato, ci siamo sempre trovati bene con i cellulari perché è possibile farci di tutto come chiamare, scambiare messaggi, utilizzare WhatsApp, Telegram e YouTube. Poi quel tablet si è rotto e non lo abbiamo più toccato…“.

C’è però chi non si rassegna al declino dei tablet e riferisce di un’esperienza positiva. È il caso di Gabriella, devota al suo dispositivo: “Per quanto mi riguarda utilizzo il mio iPad da 4-5 anni e continuo tutt’ora a usarlo. Lo preferisco al telefono perché lo adopero per guardare serie tv in streaming e difficilmente potrei fare lo stesso con lo smartphone che ha lo schermo più piccolo. Preferisco un’immagine più grande, il tablet è un giusto compromesso tra computer e cellulare“.

Proprio gli iPad sono i device che risentono meno di tutti di questo “massacro” tecnologico, con Apple che, alla luce dei 9,7 milioni di esemplari venduti, continua a mantenere lo scettro delle aziende produttrici più forti nel settore nonostante un decremento del 6%. Sorride soddisfatta invece Huawei, che registra un’impennata del 7,1%. Per tutti gli altri produttori continua a prospettarsi ancora uno scenario da profondo rosso.