Sport, ieri e oggi: il gioco e la passione trasformati in business economico

Sport, ieri e oggi: il gioco e la passione trasformati in business economico

“Nello sport non potrà mai esistere un momento uguale a un altro.” Ha proprio ragione Michael Schumacher, uno dei più grandi campioni della Formula 1, il quale è riuscito con poche ma esaustive parole a dare senso al termine “sport”.

Stando alle parole di una frase celebre dell’automobilista sportivo, in effetti, lo sport non è mai monotono ed è forse proprio questo ad affascinare chi fa parte di questo mondo.

Da sempre, in tutti i Paesi, luoghi in cui ci sono tradizioni e culture differenti, correnti di pensiero opposte, a fare la differenza, ma soprattutto a unire, laddove tutto il resto tenta di allontanare le persone, ci ha sempre pensato lo sport.

A quest’ultimo dobbiamo tanto, troppo, se si pensa a quanto aiuta nella crescita personale di ogni individuo. Sicuramente, l’idea che ogni disciplina sportiva sia vincolata a regole, con le rispettive conseguenze per la loro inosservanza, è una delle facciate principali della formazione della persona.

Non a caso, chi sceglie sin da piccolo, di praticare uno o più sport, è agevolato in molti aspetti: tra questi, per esempio, fondamentale è saper interagire tranquillamente con gli altri ed essere responsabili delle proprie azioni. Infatti, bisogna puntare soprattutto sui bambini, i quali, invece di stare seduti ore e ore dietro a uno schermo, hanno l’opportunità di crescere bene e sperimentare nel tempo la bellezza che lo sport offre.

Sembra incredibile, eppure è vero, i vantaggi sono infiniti. Tuttavia, proprio perché lo sport esiste da troppo tempo, i cambiamenti, avvenuti col passare degli anni, sono molteplici.

In effetti, da quel lontano aprile del 1896, data in cui si svolsero i primi Giochi Olimpici ad Atene, in Grecia, l’approccio al mondo sportivo e i suoi valori sono stati stravolti totalmente.

Inizialmente non esisteva la professione di atleta, ma si intendeva lo sport come motivo di svago e aggregazione: dunque, colui che intendeva dedicarsi a una disciplina sportiva, lo faceva soltanto in quanto mosso da una grande passione.

Passione che nel tempo si è persa. Oggi, a differenza di ieri, a malincuore bisogna evidenziare che lo sport non è più sinonimo di semplice divertimento, bensì di business. Non a caso, adesso esiste il mestiere di atleta e non solo: a completare il quadro anche i rinomatissimi centri scommesse.

Il lato negativo è che quello precedentemente osservato ha rovinato la semplicità e accantonato i veri valori dello sport, per lasciare spazio agli interessi economici che, invece di aggregare le persone, fomentano le rivalità tra di esse, creando una vera e propria frattura.

Il lato positivo consiste nelle possibilità lavorative offerte da questo mondo, se si pensa che un atleta o un allenatore guadagnano bene.

Anche la tecnologia ha influito parecchio, con l’introduzione delle tecniche per il miglioramento delle prestazioni, le macchine designate per la preparazione atletica, i tutori e gli ausili di ultima generazione, utili ad accelerare i tempi di recupero.

In ogni caso, bisogna tenere presente che il mondo dello sport è vasto, tanto che un solo approfondimento non basterebbe, se si pensa a quante discipline vengono praticate oggi in tutte delle parti del mondo e quante persone sono “dipendenti positivamente” da esso.

Fonte foto: Pixabay