NON SOLO KOBE… QUANDO A LASCIARCI E’ UN CAMPIONE NELLA VITA

NON SOLO KOBE… QUANDO A LASCIARCI E’ UN CAMPIONE NELLA VITA

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

IL TRAGICO INCIDENTE DI KOBE BRYANT

La mattina del 26 Gennaio a Calabasas, California, un elicottero con a bordo 9 persone tra cui il campione NBA Kobe Bryant e sua figlia Gianna, si è schiantato contro una collina. Secondo le autorità nessun guasto al motore, più plausibile che la causa del tragico incidente siano state le cattive condizioni meteo.La morte di ‘Black Mamba’ ha fatto in poche ore il giro del mondo, una notizia difficile da digerire ma purtroppo reale. Il 24 Febbraio allo Staples Center, la casa di Kobe in tutta la sua carriera ai Lakers, il mondo ha potuto dare pubblicamente il suo ultimo saluto alla grande stella del basket. Tante le figure di rilievo presenti, da Michael Jordan a Beyonce.

Ma perchè questo tragico evento è riuscito a riunirci nella sofferenza per la morte di un grande uomo?                    Non è stata la prima volta e, purtroppo, non sarà l’ultima.

Kobe Bryant è ricordato come uno dei più grandi cestisti di tutti i tempi, un punto di riferimento per tanti giovani che praticano questo sport. Le sue tre figlie e sua moglie lo ricorderanno per essere stato un perfetto padre e marito, sempre presente per la sua famiglia e per i più bisognosi. Abbiamo perso un’artista, le quali parole, scritte come lettera d’addio alla pallacanestro, sono state trasformate in un cortometraggio. Nel 2018, grazie a quest’ultimo, ‘Mamba’ diventava il primo sportivo a vincere un premio Oscar! La sua scomparsa è stato un dramma globale, con effetti in tutte le parti del mondo.

DA MUHAMMAD ALI A CRUIJF

Se parliamo di leggende dello sport, la cui tragica scomparsa ha fatto il giro del mondo, non possiamo fare a meno di menzionare alcune delle più importanti figure sportive a livello mondiale.

La mattina del 3 Giugno 2016 ci lasciava Muhammad Ali, ‘The Greatest’, ricordato come uno dei migliori pesi massimi di tutti i tempi e uno degli atleti più apprezzati della storia. Fu sempre sensibile di fronte alla tematica della segregazione razziale, si rifiutò di combattere nella Guerra del Vietnam, si mise sempre in prima fila per la difesa dei diritti civili e, dopo che gli fu diagnosticata la sindrome di Parkinson, lasciò il combattimento sul ring per impegnarsi in numerose azioni umanitarie. Un personaggio che in pochi potranno dimmenticare.

Andiamo più indietro nel tempo: il 5 Maggio del 2000 ci lasciava per un attacco di cuore Gino Bartali. Il più famoso ciclista italiano, campione nello sport ma, soprattutto, nella vita. Durante la seconda guerra mondiale riuscì a salvare 800 Ebrei, nascondendo nella sua bicicletta documenti falsi. Gesta eroiche, premiate qualche anno dopo la morte con la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Sicuramente più vicina ai giorni nostri la tragica morte di Niki Lauda, per molti uno dei più grandi piloti di Formula 1 nella storia. Ci ha lasciato il 20 Maggio scorso a causa di insufficienza renale, le sue condizioni erano già critiche per un trapianto di polmone subìto circa un anno prima.Nonostante i genitori non credessero in Niki, lui firmò i primi scarsi contratti; dopo l’incidente del 1976, in cui rischiò di perdere la vita tra le fiamme, decise di continuare a guidare; rimanendo fermo nelle proprie idee, dopo il ritiro non si fece prolemi a dichiarare in pubblico i suoi pensieri sulla moderna F1 (e sulla Ferrari). Una vita da prendere come fonte d’ispirazione da tutti.

Ci spostiamo nell’ambito calcistico: il 24 Marzo 2016 il mondo rimaneva incredulo di fronte la scomparsa di Johan Cruijff, a causa di un tumore polmonare contro cui lottò per 5 mesi. Ricordato come uno dei migliori di tutti i tempi, visse una vita sulla base del rispetto dei diritti dei bambini, come dimostra la Johan Cruijf Foundation, istituzione che oggi conta oltre 200 campi in Europa.

Il giornalista di Sky Sport Flavio Tranquillo commentò la morte di Kobe Bryant con una frase di Alberto Moravia, dopo il delitto Pasolini: “Voi non lo sapete, ma quando muore un poeta è un dramma per tutti”. Dopo aver solcato, anche se per poche righe, la vita di questi campioni, vorrei riassumere l’intero articolo con una celebre citazione di Jim Morrison: “Quando il mio corpo sarà cenere, il mio nome sarà leggenda.”

Andrea Gaetano Greco 4A – Galileo Galilei – Catania