Il peso della maglia contro la voglia di togliersela per esultare, due popoli che inseguono lo stesso sogno sotto aspetti differenti. Quello argentino, alla ricerca del “mondiale maledetto” che Lionel Messi non ha ancora vinto; quello islandese, che assapora per la prima volta il palcoscenico intercontinentale e vuole essere ricordato.
Così, alla fine, è: arriva il primo punto storico dell’Islanda contro l’Argentina, la squadra sulla carta più forte del Girone D dei mondiali. L’Albiceleste va avanti con Sergio Aguero, dopo tre minuti pareggia Alfred Finnbogason. 1-1, per tutta la partita, fino al triplice fischio.
È il compendio di una gara giocata con sofferenza da parte dell’Islanda, con compostezza e assoluto rispetto sia dell’avversario e sia per la terna arbitrale, ma che ha meritato di pareggiare.
L’Argentina, infatti, è andata in estrema difficoltà, sbattendo contro un vero e proprio muro che per nome ha Hannes Halldorsson, l’estremo difensore ospite. Parate decisive, specialmente quella su rigore ai danni di Messi nella ripresa, che avrebbe potuto consegnare i tre punti ai sudamericani. Prestazione eccellente anche da parte del quartetto difensivo islandese.
Non si può dire lo stesso per la retroguardia della nazionale allenata da Jorge Sampaoli, che sbaglia completamente i tempi di lettura in occasione della rete del pareggio di Finnbogason. Anche il portiere Willy Caballero ha le proprie colpe, sebbene abbia provato a neutralizzare una prima conclusione.
È anche il primo atto a distanza tra Messi e Cristiano Ronaldo: i due giocatori più forti al mondo per distacco, infatti, hanno già dato il loro contributo. Positivo, quello del portoghese, autore di una tripletta nel match inaugurale contro la Spagna; negativo, quello dell’argentino, che sbaglia il rigore ed è anche sfortunato in certe occasioni, non riuscendo a trovare il gol.
Tuttavia, non si può nemmeno provare a trascinare una squadra per 90 minuti senza una buona intesa in mezzo al campo. Cosa che, almeno oggi, l’Argentina non ha avuto.
Resta la gioia di un’intera nazione, che si prende con le unghie e con i denti un punto preziosissimo in chiave qualificazione.
Resta, invece, il rammarico per l’Argentina, che ha lasciato in panchina lo juventino Paulo Dybala, dando soltanto pochi minuti a disposizione a Gonzalo Higuaín, seconde scelte, per esempio, a Cristian Pavón, entrato per tentare (in vano) di spezzare l’equilibrio.
Su di lui, tra l’altro, un contatto dubbio che l’arbitro non ha voluto sanzionare. Il Var non è intervenuto poiché non si dovrebbe trattare di una grave svista del direttore di gara, che ha espresso un proprio giudizio personale.
Una delle nazioni più piccole a essere rappresentate a questo mondiale, adesso, spodesta anche una delle più grandi. Dopo la vittoria sull’Inghilterra agli europei di due anni fa, l’Islanda compie un altro piccolo miracolo sportivo grazie a una gara divertente che gli spettatori hanno avuto piacere di guardare.



