Aspettative, voglia di rifarsi o di confermarsi. L’inizio di una nuova stagione è come il primo giorno di scuola, in cui chiunque cerca di dare il massimo sin da subito. La Formula 1 riparte da dove ci eravamo lasciati: dominio Mercedes, Ferrari che insegue, Red Bull che gioca il ruolo di terzo incomodo.
All’indomani dei test invernali, sembrava che le cose potessero essere diverse. La scuderia di Maranello ha mostrato da subito un ottimo passo, sia nel giro secco, sia nel ritmo gara. In Australia, a Melbourne, al primo appuntamento stagionale, però, di buono si è visto poco o nulla.
La Rossa, quando bisognava osare di più in uscita di curva, ha dimostrato di perdere parecchia aderenza, complice anche un rapporto poco idilliaco con le gomme. Le due escursioni fuori pista di Sebastian Vettel, durante le qualifiche, e Charles Leclerc, in gara, ne rappresentano l’esempio.
Da Maranello, si teme anche per l’affidabilità della monoposto, che in qualche occasione ha appiedato i due piloti durante i test in Catalogna. Un aspetto che, pare, abbia influito sulla scelta di non sfruttare al massimo la power unit del Cavallino. Per il nuovo team principal, Mattia Binotto, e per tutta la squadra, dunque, ci sarà parecchio lavoro da fare in vista della seconda uscita stagionale, in Bahrain, tra due settimane.
Se la Ferrari arranca, la Mercedes spadroneggia. Vince Valtteri Bottas, autore di una gara da incorniciare, seguito dal cinque volte campione del mondo e compagno di squadra, Lewis Hamilton. Storicamente, il circuito australiano (un semi-cittadino) si adatta alla perfezione alle caratteristiche della monoposto tedesca, la più veloce sin dalle prove libere.
Il più scontento tra i vincitori è lo stesso Hamilton. Per il secondo anno di fila, l’inglese, partito dalla pole position, non riesce a vincere alla prima stagionale, accontentandosi di un secondo posto e recriminando per una partenza poco brillante, a causa del pattinamento delle gomme posteriori, e di una strategia ai box tutt’altro che proficua in un momento delicato della corsa per evitare un possibile undercut di Vettel, rientrato al giro prima.
Prestazione ottima anche per Max Verstappen, terzo al traguardo. La Red Bull dimostra di essere un’ottima macchina nel passo gara, molto ben bilanciata e possibile outsider nella corsa al titolo. La scuderia austriaca recrimina soltanto per la gara anonima di Pierre Gasly, condizionato da una scelta errata durante le qualifiche costata l’eliminazione in Q1.
Comincia con un ritiro l’avventura di Daniel Ricciardo con la Renault. Bene, invece, Lance Stroll su Racing Point (la vecchia Force India), Daniil Kvjat su Toro Rosso e Kimi Raikkonen su Alfa Romeo Racing, una vettura che piace al pilota finlandese ex Ferrari. Chiudono con zero punti i piloti di McLaren e Williams.
Queste le classifiche piloti e costruttori dopo la prima gara stagionale: