Ferrari, cosa non ha funzionato? Tanti i limiti, poche le certezze

Ferrari, cosa non ha funzionato? Tanti i limiti, poche le certezze

Il talento non basta, i buoni propositi neanche. Servono strategia, risultati, conferme. Serve, insomma, tutto quello che, fino a questo momento della stagione, è mancato alla Ferrari. L’arrivo di Mattia Binotto, subentrato a Maurizio Arrivabene nel ruolo di Team Principal, non ha ancora dato i frutti sperati.

La Formula 1, a volte, richiede del tempo, lo stesso che la Rossa non può più perdere. ll Gran Premio del Canada, a Montreal, è alle porte e dopo sei gare rappresenta un crocevia importante per il campionato. La Mercedes, dal canto suo, ci arriva nel migliore dei modi: 6 vittorie su 6, 5 doppiette conquistate, 257 punti in classifica costruttori. Ruolino di marcia da far invidia a chiunque, sopratutto ai principali rivali per il titolo.

I problemi della Ferrari

Cosa non ha funzionato, dunque, in questa prima parte di stagione? Per rispondere a questo interrogativo che poco sta a cuore agli addetti ai lavori, è importante calarsi in una doppia prospettiva: dal muretto e da sotto la visiera.

Il primo aspetto che balza agli occhi è l’errore nella strategia. Col senno di poi, cosa sarebbe successo se Leclerc fosse partito più avanti a Monaco dopo una qualifica disastrata da una scelta del muretto? Forse non avremmo assistito a due fantastici sorpassi, ma, di sicuro, avremmo visto una Ferrari in più a lottare là davanti.

Il caso di Monaco è solo un esempio, dal quale, però, si arriva presto al secondo problema: gli errori in pista, costati cari anche nella scorsa stagione. Vettel in Bahrain, Leclerc in Azerbaijan, ancora il tedesco nel Principato, di nuovo il monegasco nella pista di casa: errori di valutazione, forse manca tranquillità.

Limiti e speranze

Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, l’affidabilità della monoposto del Cavallino. E qui impossibile non citare il weekend del Bahrain: prove libere dominate, qualifiche altrettanto, Red Bull e Mercedes lontane e con un passo nettamente inferiore.

Proprio sul più bello, dopo il già errore di Vettel, ecco che qualcosa si rompe. E il protagonista è Charles Leclerc, dominatore assoluto della gara fino a quel momento. Il monegasco perde in uscita di curva in accelerazione e, con il passare dei chilometri, deve arrendersi a Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, primo e secondo.

La svolta per la Ferrari arriverà (e di questo ne è sicuro lo stesso Leclerc in molti post pubblicati su Instagram). Già da domenica il cambio di rotta può palesarsi, visto che la pista ben si adatta alle caratteristiche della monoposto. E l’anno scorso, seppur in un clima completamente diverso, vinse Vettel.