Se tre indizi (Trapani, Casarano e Caserta) fanno una prova, il quarto (palese) errore arbitrale nella gara di Potenza raffigura la disarmante realtà racchiusa nella sacrosanta affermazione di Mimmo Toscano a fine gara: “Ho l’impressione che il Catania primo in classifica dia fastidio”. E con l’ennesimo gol negato in quel del Viviani, potremmo anche chiudere il discorso arbitrale che fino adesso ha imboccato, nei confronti del Catania F.C., una sola direzione: nel dubbio, se è a favore, non si convalida.
A questi reiterati (o)errori fa da crudele contraltare quello che è successo in altre gare nelle medesime controverse occasioni da gol, ma…con decisioni arbitrali chirurgicamente speculari: nel dubbio si convalida. Da ciò, tra i punti persi dalla formazione etnea e quelli “guadagnati”, grazie anche un FVS più “generoso” per altri, ci si chiede: quale sarebbe la vera classifica oggi? Saremo davvero in compagnia in testa alla classifica? e ancora: quanto durerà questo remare contro che non fa altro che depauperare il valore dimostrato in campo ed ottenuto anche grazie agli enormi sforzi fatti per sopperire a infortuni e squalifiche dal “cartellino facile”?
Sono tutte domande che “strada facendo” sembrano sempre più appese “a un gancio in mezzo al cielo”, metafora canora utile a rimarcare come sembrerebbe che nessuno sia interessato a fornirci le giuste risposte.
Da questo, provando a seguire una sorta d’ideale flowchart che possa suggerirci se non la certa soluzione, almeno indicarci come sopperire a tale, palese, comportamento non del tutto limpido, crediamo sia improcrastinabile cominciare ad essere più presenti nelle sedi ufficiali, anche se con imperturbabile aplomb se proprio non se ne può fare a meno, ma che lo stesso non sia di ostacolo nel mettere in essere indilazionabili rimostranze supportate, oggi più che mai, dai dati di fatto.
A questo aggiungiamo che non ci sono dubbi sull’esigenza di un congruo numero di rinforzi a gennaio, senza dimenticare l’importanza di un atteggiamento più determinato, meno caotico e più preciso sotto porta quando si gioca fuori le mura del Massimino, non fosse altro che bisogna fare almeno due gol per averne confermato uno. Non ultimo, in questi suggerimenti, ci sarebbe l’ennesimo appello ai tifosi, ma loro sono un Universo a parte, di quelli da invidia per decine di piazze e, inoltre, sono di una perspicacia non comune, sanno già che proprio adesso bisognerà raddoppiare il loro supporto ma hanno un unico problema: cosa si può fare di più di quello dimostrato fino adesso? Eppure, siamo certi che ci riusciranno lo stesso, non chiedeteci come, ma nessun dubbio che riusciranno a dare ancora di più.



