Calcio, due anni di VAR, 730 giorni di polemiche, cambiamenti e confusioni: le ultime novità

Calcio, due anni di VAR, 730 giorni di polemiche, cambiamenti e confusioni: le ultime novità

Il VAR, la VAR, esattamente due anni dopo la sua entrata in vigore nel mondo del calcio, il Video Assistant Referee, la cosiddetta moviola in campo, continua a far discutere a partire proprio dal genere maschile o femminile del sostantivo. Ancora tanti detrattori, ancora tanta confusione tra gli addetti ai lavori e non, un regolamento poco chiaro e tanti tornei ancora senza.

Insomma, due anni dopo la sua entrata nei campi di gioco, la tecnologia non solo non sembra ancora pienamente apprezzata, in particolar modo dai puristi del gioco del calcio, ma continua a causare polemiche su polemiche, nonostante il suo intento sia proprio quello di placarle. Diciamo anche che la cultura italiana degli ultimi tempi, in particolar modo nel mondo dello sport, tende a essere polemica a prescindere.

Sta di fatto che, cultura o meno, il VAR (maschile secondo la Crusca) non è riuscito ancora a entrare nei cuori dei più. Frutto di miglioramenti ancora da attuare, problemi di soggettività e oggettività degli episodi da studiare ancora nel minimo dettaglio e un regolamento sempre più ambiguo, soprattutto per quanto riguarda situazioni come il fallo di mano.

È recentissima per esempio la critica di uno degli attaccanti italiani più forti della storia recente, Bobo Vieri. L’ex bomber di Inter e Juve non ha usato mezzi termini per la tecnologia durante una puntata del programma TV TikiTaka, : “Fa schifo. Quelli sopra, che non fanno niente, devono aiutare l’arbitro. Quelli al Var stanno sopra a chiacchierare“.

Storicamente però, anche altri volti noti del mondo del pallone non hanno usato parole al miele nei confronti del VAR. L’ex allenatore della Juve, Massimiliano Allegri, per esempio, durante la sua permanenza nella panchina bianconera, più volte si è scagliato contro la tecnologia. Secondo le sue dichiarazioni dopo un Atalanta-Juve dell’ottobre del 2017: “Non do giudizi, dico solo che se vogliamo far diventare il calcio un non sport allora continueremo a usare il VAR su situazioni soggettive“. Allegri, al contrario di altri, non è mai stato contro il concetto del VAR in se, ma contro la confusione per quanto riguarda l’uso consono del sistema e l’uso esagerato.



Ancora più recente l’attacco al VAR da parte di un altro volto noto del calcio, Gabriel Omar Batistuta. Il “Re Leone” ha criticato aspramente sul suo profilo Twitter la tecnologia, definendo la simil-moviola “ridicola“, in riferimento agli episodi accorsi nel match Atalanta-Juve giocato questa stagione e finito 1-3 per i bianconeri.

Insomma, da due anni a questa parte le critiche e lo scetticismo iniziale non sembrano essersi placati. Il VAR prova a migliorarsi con piccole novità che, però, potrebbero portare ancora più confusione. Come quella di qualche giorno fa riguardo il “ritorno” del potere dei guardalinee. Nei casi in cui infatti un fuorigioco sia millimetrico, come il caso di Cristiano Ronaldo contro il Parma alla prima giornata, la tecnologia non interverrà a riguardo ma conterà solo quello che è stato visto sul campo. Una regola che entrerà in vigore probabilmente dagli ottavi di Champions League a febbraio.

A dirla tutta, il VAR è ancora un cantiere aperto. Confusione e filosofia calcistica si uniscono negli attacchi alla tecnologia. A difenderla sono i soliti volti, che non potrebbero fare altrimenti, come Infantino, il presidente della FIFA, che ha elogiato il VAR che “Rende il calcio più pulito“, o Pierluigi Collina, ex arbitro, che ha detto “Raddoppia l’emozione“. Oppure ancora il presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri), Marcello Nicchi, il quale ha rilasciato recentissime dichiarazioni. Secondo le sue parole il VAR ha portato giustizia nel calcio e a breve debutterà anche sui campi di Serie B. Inoltre, ha dichiarato l’intenzione di inventare la VAR room, con esperti e arbitri specializzati solo nell’arbitraggio2.0‘”.

Certezze, poche; confusione, tanta. Due anni di polemiche, cambiamenti e ritorni alle origini. Si deve avere pazienza per affrontare un cambiamento così epocale nel mondo del calcio. D’altronde la tecnologia è presente in tutti i maggiori sport mondiali è anche il calcio ne ha bisogno.

Fonte immagine Wikipedia