MUSICA: ARTE, STRATEGIA DI MARKETING O STRUMENTO DI MANIPOLAZIONE?

MUSICA: ARTE, STRATEGIA DI MARKETING O STRUMENTO DI MANIPOLAZIONE?

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Sin dalle origini dell’uomo, la musica ha sempre esercitato una funzione molto importante nella società, è un piacere, un divertimento, una medicina per l’anima e per il corpo ed un’arte che tutti amano e che ha accompagnato la storia dell’uomo nel corso dei secoli, adattandosi alle diverse situazioni storico-sociali, e possedendo anche diverse finalità nella formazione dell’individuo.

La musica è un sistema comunicativo non meno importante del linguaggio. A differenza però di una normale lingua, ha la caratteristica di essere universale, può essere ascoltata da chiunque e riesce a trasmettere innumerevoli emozioni e sensazioni. Rappresenta un canale privilegiato di comunicazione e, infatti, è parte fondamentale delle attività che scandiscono la vita di quasi tutte le società umane.

Ma negli ultimi decenni la musica sta prendendo un’altra forma, iniziando a influenzarci quasi negativamente, perché la maggior parte delle volte i messaggi che trasmette sono alquanto negativi e immorali. In particolare, gli adolescenti, ascoltano una musica piena di messaggi subliminali, nascosti e occulti, che plagiano le loro menti, influenzando negativamente il loro subconscio, inducendoli anche a comportamenti scorretti.

La musica, quindi, è diventata non solo una strategia di marketing ma anche un mezzo di manipolazione per inquietanti scopi, a noi sconosciuti. Per occultare un messaggio all’interno di un brano musicale vengono utilizzate quattro tecniche subliminali: il backmasking (registrazioni di frasi al contrario che apparentemente non hanno alcun significato ma che in realtà nascondono dei messaggi subliminali), il messaggio bifronte (che ascoltata al contrario, pur essendo stata registrata normalmente, rivela un secondo testo di senso compiuto ma dal contenuto differente da quello della canzone presa in considerazione), il messaggio preconscio (un messaggio registrato ad una frequenza molto bassa o alta da risultare impercettibile dalla coscienza ma non dall’inconscio) e il messaggio a velocità modificata (che consiste nel riprodurre le parole ad una velocità alterata, che si traduce quindi in un insieme di suoni incomprensibili ma che contengono messaggi negativi quando si rallenta il brano di almeno otto volte).

La musica dovrebbe avere una funzione educativa e pedagogica, non distruttiva come invece sta accadendo attualmente. Aristotele stesso affermava: “La musica, va praticata per usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo”. Perciò dobbiamo avere discernimento nello scegliere la musica da ascoltare e dobbiamo soprattutto impegnarci affinché possa arrivare a ciascuno di noi e in particolare ai giovani di questa generazione una comunicazione vera ed efficace, e sperando che la buona musica possa prevalere sulla musica “spazzatura”.

Gloria Trombino 5E – Liceo Statale “Bonaventura Secusio” – Caltagirone (CT)