SHANTY TOWNS: ESISTONO ANCORA OGGI

SHANTY TOWNS: ESISTONO ANCORA OGGI

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Inquinamento, cambiamenti climatici, smaltimento dei rifiuti, perdita della biodiversità. Già da molti decenni, il mondo fronteggia la presenza di problemi globali. Tra questi, anche se non se ne sente parlare molto, abbiamo la presenza di quartieri di scarsissima qualità: gli slums. Chiamati anche shanty towns, favelas, bassifondi o baraccopoli, questi sono formati da abitazioni, in inglese conosciute come ‘’shanties’’, realizzate con materiali di scarsa qualità, ad esempio il metallo ondulato, scatoli di cartone e fogli di plastica, e sono abitati da persone che non possono permettersi il lusso della città; gli abitanti vivono privati dai servizi di base, quali l’acqua corrente, rete fognaria ed elettricità, e senza alcun diritto legale sulla terra su cui vivono.

 

In molti di questi quartieri il tasso di criminalità è alle stelle, dal momento che sono centri di criminalità organizzata, traffico di droga e violenza, proprio per questo possiamo considerarli pericolosi. Basti pensare a città come Sao Paulo, in Brasile, dove il 40% della sua popolazione vive in questi shanties, oppure, sempre in Brasile, Rio de Janeiro, che conta più di 750 favelas: in particolar modo, in quest’ultima città, le più grandi baraccopoli sono situate sulla frangia rurale-urbana, su ripide colline o paludi lungo i fiumi, hanno una popolazione di più di 100.000 abitanti, anche per questo mancano di igienizzazione adeguata.

 

Tuttavia, non dobbiamo indagare per forza in Paesi come il Brasile, precedentemente citato, l’India o altri paesi economicamente poco sviluppati, quando le troviamo anche in Europa, sviluppatosi in metropoli come Barcellona o Parigi, ma anche in alcune città italiane: Milano, Roma, Napoli e Messina, quest’ultima nella nostra Sicilia.

 

Esempi di slums abbastanza recenti sono nelle città di Milano e Messina. Nel giugno 2021 il consigliere comunale di Milano Silvia Sardone, dopo aver effettuato un sopralluogo, ha scoperto una grande baraccopoli abusiva abitata da comunità cinesi, le quali vivevano in pessime condizioni igienico-sanitarie, il consigliere Sardone spiega che visibilmente sembravano sotto l’effetto di stupefacenti; questa è una tra le tante aree abusive a Milano. A Messina, nell’ottobre 2021, le baraccopoli presenti erano distribuite su oltre 800 ettari; il servizio de ‘’Le Iene’’ ha illustrato le shanty towns di questa città, tra le più famose vi era Contrada Fucile, sviluppatasi tra i rifiuti, con abitazioni densamente distribuite. Con il tempo, si è provato a risolvere questo problema, alcune di quelle slums sono state abbattute e le aree sono state riqualificate.

 

De Pasquale Enrico Liceo Statale “G. Lombardo Radice” 3°lC