PALERMO – I rettori siciliani insorgono contro le dichiarazioni del Governatore Rosario Crocetta, che aveva accusato loro e i comuni di essere i responsabili dei ritardi nella spesa dei fondi europei. Puntuale è arrivata la replica dove, punto a punto, si chiarisce che le responsabilità non sono degli atenei.
“Il Coordinamento regionale delle Università siciliane (Crus) precisa che, anche in un recente incontro avuto con l’Assessore alle attività produttive, è emerso che i dati medi di spesa dei progetti, la cui responsabilità è affidata alle Università nella qualità di soggetto capofila, sono in linea con i target indicati dalla stessa Regione, sebbene, come è naturale che sia, possano esserci alcuni limitati ritardi su taluni interventi”.
Viene, inoltre, chiarito che “In quella stessa sede, sono stati assunti ulteriori impegni, per i prossimi mesi, che le Università onoreranno pienamente”.
Il coordinamento sottolinea che i tempi della spesa sono condizionati dalle norme di amministrazione e contabilità pubblica che ogni ente, compresi quelli di ricerca, deve rispettare. La liquidità degli Atenei è, inoltre, influenzata negativamente dai tempi lunghi con i quali le somme vengono accreditate che ritardano l’effettivo inizio delle attività.
“Sorprende non poco, quindi, che dalla Presidenza della Regione – si legge – possano venire affermazioni che tendono a scaricare sugli Atenei responsabilità che, se ci sono, sono certamente da ricercare altrove”.
I rettori contestano ancora l’affermazione di Crocetta, secondo la quale, qualora gli Atenei non fossero in grado di spendere le somme a loro disposizione, queste passerebbero al Cnr.
Il riferimento è anche agli incontri avuti con gli assessori regionali con i quali – secondo i rettori – c’è stata la disponibilità a collaborare per spendere utilmente i fondi europei non ancora utilizzati. Sono state avanzate proposte concrete anche su modello di altre regioni del sud.
“Allo stesso modo – sostengono – abbiamo ribadito la necessità di costituire una cabina di regia regionale, con la partecipazione dei principali attori istituzionali, economici e sociali, per la programmazione dei fondi 2014-2020. Su tutti questi fronti, attendiamo ancora risposte dal governo regionale”.