Limite: un ostacolo da superare o un’ancora di salvezza?

Limite: un ostacolo da superare o un’ancora di salvezza?

In una società che punta a non porsi regole è bene riscoprire il limite, per sé stessi e per gli altri.

Libertà di pensiero, libertà di espressione, libertà di parola, libertà di essere se stessi. Libertà che nessuno dovrebbe mai ostacolare ma che molti nel mondo non ne conoscono ancora il termine. 

Ma è immorale pensare al concetto di libertà come un concetto individuale e non come un concetto collettivo. Chi è in continua ricerca di libertà individuale, vuole in qualche modo differenziarsi dagli altri ed essere riconosciuto creando una propria identità, con atteggiamenti di esclusione e trasgressivi. 

Da qui, una delle più grandi sfide per l’uomo…rispettare il limite. La parola “limite” è solitamente intesa negativamente; basti pensare a quante volte ci si impone di superare i propri limiti. Pensare ai limiti invece, dovrebbe essere un aspetto positivo. A tal proposito, i dati parlano ed è chiaro che chi si impone dei limiti personali o è sottoposto ad alcune limitazioni, riesce a svolgere le proprie attività più serenamente e con una gestione migliore. A volte, i limiti possono renderci liberi ed è importante che la nostra libertà non vada ad intralciare quella altrui. Lo testimoniano anche i principi dettati da Immanuel Kant, importante filosofo tedesco, che è possibile riassumere nella frase “La mia libertà finisce dove inizia quella altrui”. Ed è qui che scaturisce la “libertà autolimitante” e il ruolo cruciale che ricopre l’etica morale. L’uomo, facendo parte di una società, è tenuto a rispettare delle regole. È un essere sociale e tende ad instaurare rapporti con persone che gli assomigliano, ma è importante attenzionare che si parla di somiglianza e non di uguaglianza. 

Coltivare un proprio pensiero, non influenzabile, è importante per non abbandonarsi al conformismo e ciò è possibile con la cultura…la cultura ci rende liberi.

Si arriva dunque al concetto di “responsabilità morale”, valore che qualsiasi essere umano ha, non condizionato da altri fattori o situazioni. Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco, riconosce che la responsabilità è guidata dalla morale fin quando è: altruistica e incondizionata. Aiutare qualcuno, chiunque esso sia solo perché è una persona; propria, in quanto non negoziabile e non necessita di alcuna legittimazione. 

Bauman parla anche di “indifferenza morale”: Quanti si indignano di fronte agli atti di violenza e quanti stanno davvero dalla parte del giusto? Quanta responsabilità morale possiede uno studente che in classe, piuttosto che ascoltare la lezione, si mette a parlare e a scherzare con i suoi amici?

Il potere del non fare, quando la morale porta a dire di “no”, non è inteso come impotenza o incapacità ma come volere, sulla base della conoscenza di sé e della propria consapevolezza.

I limiti sono un’ancora di salvezza, donano sicurezza e tranquillità. I limiti sono una forma di amore e di rispetto, per se stessi e per gli altri.

 

Alex Lembo Benedetto Radice -Bronte 2°A IT