QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.
Al giorno d’oggi i giovani vengono considerati deboli,
confusionari ed immaturi.
-Non a caso l’impatto della pandemia del 2020 sulla salute mentale delle persone, in particolare quelle più giovani, è stato uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi anni.
Infatti, dopo l’inizio della pandemia, è proprio trai più giovani (fascia 14-19 anni) che si è riscontrato il peggioramento più consistente dell’indice di salute mentale, passato da 73,9 del 2020 a 70,3 del 2021, che ha causato dunque l’aumento dei disturbi psicopatologici: disturbi dell’umore, disturbi d’ansia e disturbi del comportamento alimentare, dettato anche dal fatto che la società odierna presenta costantemente ai giovani delle pressioni che spingono a nascondere le proprie emozioni; impone di essere in costante competizione con gli altri (e con se stessi) per raggiungere determinati obbiettivi talvolta prestabiliti o imposti. La paura, che si sviluppa dunque in seguito a queste suddette pressioni, è uno stato emotivo di repulsione e di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo, ed è proprio a causa di questa paura che i giovani vengono frenati e portati a non sentirsi mai “all’altezza”, a non sentirsi mai abbastanza adeguati. Nessun essere umano nasce debole, fragile o provando paura, ma l’ambiente sociale in cui si ritrova opprime soffocando tutte quelle emozioni propositive.
Le aspettative irrealistiche create dai social media possono alimentare l’ansia e il senso di inadeguatezza, esponendo i giovani a una continua ricerca di approvazione esterna.È un continuo mostrare e mostrarsi agli altri per ricevere approvazione per ,sentirsi parte di una società. Bisogna educare i giovani a riconoscere il loro valore intrinseco al di là delle aspettative sociali.
La gestione delle emozioni e la resilienza sono concetti strettamente legati. Quando si parla di affrontare l’ansia, spesso c’è l’idea che l’obiettivo debba essere quello di eliminare completamente il disagio emotivo. Tuttavia, in realtà, non si tratta di sconfiggere l’ansia, ma di imparare a gestirla in modo efficace. Perché in realtà quando si va contro l’ansia si crea una “guerra” contro di lei,ci divora e ci distrugge emotivamente.Invece è una reazione naturale del nostro corpo, un segnale che ci avvisa di potenziali minacce o sfide. Quello che dobbiamo imparare è come convivere con essa senza che prenda il controllo della nostra vita e dei nostri pensieri.
Il concetto di resilienza è fondamentale in questo processo. Essere resilienti significa avere la capacità di affrontare le difficoltà, di non farsi sopraffare da esse, ma di reagire con forza, adattandosi e imparando dalle esperienze. Le persone resilienti non evitano le difficoltà, ma le affrontano in modo costruttivo. Ogni difficoltà può diventare un’opportunità per crescere emotivamente, sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e acquisire nuove competenze per fronteggiare le sfide future.
La consapevolezza e la prevenzione sono elementi fondamentali per costruire una società in cui la salute mentale venga trattata con la stessa importanza della salute fisica. Concludendo, è cruciale capire che affrontare i problemi legati alla salute mentale non può avvenire solo quando emergono in forma di crisi, ma deve partire da un impegno costante nella prevenzione.
Investire nella sensibilizzazione è essenziale per abbattere stigma e pregiudizi che ancora circondano la salute mentale. Promuovere la consapevolezza fin dalla giovane età è un passo determinante. Programmi educativi che insegnano l’auto consapevolezza, la gestione delle emozioni e l’intelligenza emotiva non solo forniscono strumenti per affrontare le sfide quotidiane, ma preparano anche le generazioni future a riconoscere e affrontare tempestivamente eventuali difficoltà emotive.
La maggior parte delle volte si pensa che la richiesta d’aiuto,sia una vergogna o mostrarsi deboli sia mortificante.In realtà le persone forti sono coloro che riescono a prendere coraggio e chiedono aiuto per migliorarsi se stessi,la loro salute mentale e la loro visione della vita.Non lasciamo che questa paura e questa debolezza ci blocchi, mettiamoci in gioco e costruiamo insieme un ambiente sano che soprattutto non distorca le solide e armoniose basi di convivenza umana.
Chiara Lo Cicero V^A- Istituto Convitto Cutelli – Catania (CT)