Emergenza violenza nelle scuole: sempre più docenti e alunni vittime di aggressioni gravi

Emergenza violenza nelle scuole: sempre più docenti e alunni vittime di aggressioni gravi

Nelle ultime settimane, i casi di violenza nelle scuole sono stati al centro dell’attenzione mediatica e dei dibattiti relativi al mondo dell’istruzione. Episodi di aggressione non solo tra compagni di scuola, ma anche di alunni contro i docenti sono ormai all’ordine del giorno.

I casi di bullismo diventano ogni giorno sempre più gravi. Solo un mese fa, la provincia di Ragusa è rimasta sconvolta dal caso che ha coinvolto un giovane studente, costretto da alcuni compagni di scuola a ballare nudo per strada e ad essere filmato durante l’umiliante atto; mentre appena un mese prima era stata Augusta a essere sotto i riflettori per un atroce atto di bullismo ai danni di una 12enne, picchiata da alcuni coetanei perché considerata grassa.

A pochi giorni di distanza da questi due tristi fatti, arriva un nuovo caso a sconvolgere l’opinione pubblica: il protagonista è un 15enne, allievo dell’istituto tecnico economico “Olivetti” di Lecce, spinto contro un banco da un compagno di classe, avrebbe riportato una grave emorragia interna, che avrebbe costretto i medici a intervenire con l’asportazione della milza per evitare il peggio. L’aggressione sarebbe avvenuta per motivi futili, probabilmente per un pacchetto di patatine che la vittima avrebbe rifiutato di consegnare al compagno.

La violenza a scuola non risparmia neanche i professori: solo negli ultimi tre mesi, in tutta Italia sono stati segnalati numerosi casi di aggressioni ai danni di docenti, tutte avvenute per futili motivi. Si ricordi in particolare il caso eclatante del professore vittima dei genitori di un alunno ad Avola, nel siracusano, che lo avrebbero picchiato fino a rompergli una costola per un banale rimprovero subito dal figlio durante le ore di lezione. Il caso è avvenuto pochi giorni prima di un episodio simile, in provincia di Caserta ai danni di una professoressa, accoltellata al volto da un allievo 17enne dopo averlo interrogato per recuperare un’insufficienza. Un episodio affine in quegli stessi giorni ha sconvolto anche la comunità di Mazara del Vallo, dove un gruppo di alunni ha accerchiato un docente, picchiandolo e insultandolo per il suo orientamento politico.

Questi episodi, insieme con diversi altri, hanno acceso il dibattito sulla necessità di educare i giovani al rispetto e all’educazione, ma neanche le campagne mediatiche e scolastiche di sensibilizzazione sull’argomento sembrano aver avuto effetto, visto che eventi simili si susseguono senza interruzione.

L’ultimo caso di aggressione sarebbe stato riportato proprio oggi e sarebbe avvenuto a Pontedera, in provincia di Pisa, dove un 17enne avrebbe portato a scuola una pistola giocattolo con l’intenzione di usarla contro un professore, “colpevole” di averlo rimproverato per degli atteggiamenti sbagliati tenuti in aula. Scosso dalle minacce dell’alunno, il professore avrebbe riferito l’episodio a un collega e poi al preside dell’istituto, che avrebbe deciso immediatamente di sospendere l’alunno. Sul fatto al momento stanno indagando il tribunale dei minori di Firenze e la polizia locale.

Un caso altrettanto grave si è verificato a Pesaro, dove due alunni di una classe quarta della scuola professionale Benelli di Pesaro. Due alunni, dei quali uno in possesso di un accendino, avrebbero aggredito un docente, minacciando perfino di dargli fuoco. Il tutto sarebbe avvenuto di fronte all’intera classe, che invece di intervenire per fermare i due aggressori, li incitavano a mettere in atto le minacce e a dare fuoco al docente. La preside ha espresso il suo profondo dispiacere per l’accaduto, che rappresenterebbe, secondo quanto narrato dalla donna, il secondo caso di violenza nello stesso istituto a distanza di pochi giorni, visto che lo stesso istituto era stato da poco scenario di una feroce rissa tra alunni dell’ultimo anno.

Il problema della violenza nelle scuole ha ormai raggiunto un livello tale da poter essere definito una vera e propria emergenza ed è per questo che sempre più istituzioni si stanno attivando per riuscire a contrastare il triste fenomeno.

Immagine di repertorio