Vaccini e lassativi, facciamo chiarezza

Vaccini e lassativi, facciamo chiarezza

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Nino Rizzo

Arrivano i vaccini anti-influenzali. Ho una grande confusione. Mi date qualche dritta (R.G.)

Come ogni anno ai primi di novembre scatta la campagna anti-influenzale. Questo anno si è partiti giorno 4 e si arriverà fino al 31.01.2016. Il periodo migliore per fare la vaccinazione è comunque proprio questo: il nostro organismo avrà infatti il tempo giusto per produrre gli anticorpi per fronteggiare il virus influenzale che continuerà a mietere vittime in genere fino a marzo prossimo venturo. Il vaccino anti-influenzale come ogni anno viene fornito gratuitamente alle persone con più di 64 anni ed a quelle con particolari patologie (cardiache, renali, oncologiche, respiratorie, diabete mellito, ecc.). Lo si può praticare presso ambulatori dedicati delle ASP e presso gli studi dei propri medici di famiglia. Sono proprio questi ultimi ad essere l’arma vincente, come sempre, sia perchè garantiscono una diffusione capillare dell’offerta sia perché sono determinanti per diffondere la giusta cultura della vaccinazione. E questo anno ci sarà molto da lavorare proprio per riconquistare la fiducia della gente nella vaccinazione visto quello che è successo la scorsa stagione quando vennero denunciate delle morti sospette appunto da vaccino anti-influenzale, allarme poi rivelatosi assolutamente infondato. Proprio per questa vicenda nel 2014 c’è stato un crollo in Sicilia di oltre 100.000 vaccinazioni, con una riduzione di circa il 10% dei vaccinati: la percentuale di vaccinati si è infatti attestata sotto il 50%, quando ricordiamo l’OMS auspica una percentuale di almeno il 75%. Assieme al vaccino anti-influenzale è possibile anche effettuare la vaccinazione antipneumococcica secondo un preciso calendario e sempre per gli over 64 e per le categorie a rischio. Gli effetti collaterali della vaccinazione sono praticamente nulli, la sicurezza assoluta. Rivolgiamoci quindi con fiducia a questo importantissimo strumento di prevenzione: chiedete consigli ai vostri medici se avete dei dubbi e non fidatevi di cialtronerie e sciocchezze che vi potrebbero confondere e sviare.

Soffro di stipsi e quindi faccio uso di lassativi. Leggo però che fanno male se assunti frequentemente. (T.I.)

Il vero problema legato all’abuso di lassativi riguarda le conseguenze derivanti proprio dal loro utilizzo cronico. Infatti, se l’ingestione occasionale di un purgante difficilmente si rivela dannosa per la salute (a meno che le dosi non siano particolarmente elevate), altrettanto non si può dire per l’uso abituale o frequente. Questi farmaci sono infatti in grado di dare assuefazione, facendo entrare il soggetto in un vero e proprio circolo vizioso. Chiunque utilizzi lassativi dovrebbe infatti sapere che, mentre nella normale defecazione viene eliminato solamente il materiale fecale presente nel colon discendente (porzioni coliche terminali), i purganti più energici promuovono lo svuotamento di tutto il colon. Di conseguenza dopo la loro assunzione sono necessari diversi giorni affinché si riformi un quantitativo di materiale sufficiente per la comparsa di un nuovo e spontaneo stimolo ad evacuare. Purtroppo molti pazienti interpretano questa condizione di relativa stitichezza come un fenomeno anomalo che li spinge verso una nuova assunzione di lassativi. Una volta entrati in questo circolo vizioso, l’abuso di purganti causa sintomi ingravescenti nel tempo: diarrea cronica, crampi e dolori addominali, atonia del colon (con perdita della funzionalità muscolare dell’ultimo tratto dell’intestino e con inevitabile peggioramento della stitichezza), pseudomelanosi, ipokaliemia, iperaldosteronismo secondario e nefropatia. Cerchiamo quindi piuttosto che abusare dei lassativi di seguire alcuni consigli per modificare lo stile di vita:

• se la stipsi è occasionale rivedere il proprio stile alimentare, assicurandosi che apporti le giuste quantità di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e liquidi. Anche l’esercizio fisico aiuta a migliorare la funzionalità dell’intestino;

• se nonostante il rispetto delle regole elencate nel punto precedente la stipsi non accennasse a migliorare, il consulto medico diventa obbligatorio. Troppo spesso le persone ritengono erroneamente di poter curare da sole la propria stitichezza ascoltando, per esempio, i consigli fuorvianti di un conoscente o di campagne pubblicitarie che, vista la notevole incidenza del disturbo nella nostra società, sono sempre più capillari e convincenti. A causa di questa tendenza, un medico si trova costretto a rimediare ai danni causati dall’abuso di lassativi molto più spesso di quanto sia portato a prescriverli. Non è quindi un caso che uno dei primi consigli dati ai pazienti colpiti da stipsi cronica sia proprio quello di sospendere gradualmente l’utilizzo di lassativi;

• bere dai due ai quattro litri di bevande non alcoliche al giorno;

• mangiare molta frutta (in particolare le prugne secche), verdura e cereali integrali (eventualmente integrando la propria dieta con 20-40 gr. di crusca);

• svolgere regolare attività fisica (ad esempio passeggiando ogni giorno per 40-60 minuti);

• non ignorare lo stimolo a defecare e mantenere i piedi rialzati o la classica posizione alla turca durante l’atto fisiologico;

• solo quando la defecazione manca da cinque giorni eseguire un clistere o utilizzare una supposta di glicerina.

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