Vaccini, grande opportunità per la salute

Vaccini, grande opportunità per la salute

I vaccini rappresentano una importante opportunità di salute, valido strumento per diminuire le disuguaglianze, con garanzia di equità di accesso a prestazioni di qualità in tutto il territorio nazionale secondo un condiviso piano nazionale di prevenzione vaccinale. Nel nostro territorio nazionale risulta essere una priorità la condizione di Polio free cosi come eliminare il morbillo e la rosolia. L’inserimento nei livelli essenziali di assistenza definiti Lea rappresenta una offerta uniforme ed attiva, gratuita sul territorio nazionale, con facile accesso ai servizi, piani istituzionali di comunicazione nazionale con possibilità di raggiungere i gruppi difficili da poter raggiungere con le vaccinazioni.

Il nuovo piano di prevenzione 2017-2019 introduce la vaccinazione anti meningococco B, l’anti Rotavirus ed anti varicella per i nuovi nati, la vaccinazione anti HPV già prevista nelle dodicenni ora anche per gli adolescenti. Si introduce anche il vaccino tetravalente A C W Y per il meningococco negli adolescenti, viene previsto anche per la stessa età il richiamo anti polio Ipv. Negli ultra sessantacinquenni è introdotto il vaccino per l’herpes zoster, anti pneumococco, inseriti nei Lea.

Non può non tenersi conto del valore etico e sociale delle vaccinazioni, prevedendo una anagrafe nazionale vaccinale con una buona comunicazione sulla opportunità di sottoporsi a vaccinazione. I vaccini hanno dato un elevato contributo alla sconfitta delle malattie infettive, migliorando lo stato di salute della intera popolazione.

In considerazione degli enormi flussi migratori occorre considerare la possibilità che riemergano malattie infettive prima sotto pieno controllo. I vaccini potenziale strumento di salute pubblica purtroppo hanno culturalmente una limitata considerazione ed i cittadini hanno una alterata percezione del rischio connesso a malattie infettive prevenibili con la vaccinazione. La scomparsa di polio, difterite, unitamente alle migliori condizioni igieniche, ha determinato una flebile percezione del rischio di contrarre malattie infettive. Non può non essere considerato inoltre che molte campagne di stampa hanno riportato opinioni errate circa il rischio di eventi avversi da vaccino, rinforzando idee del tutto errate. Ne è derivata una crescita a dismisura della diffidenza verso la vaccinazione tanto da allontanare sempre più popolazione dalla vaccinazione stessa, ritenendola a torto non utile e con possibili gravi eventi avversi.

I medici di medicina generale ed i pediatri dovrebbero in tal senso svolgere un ruolo strategico in quanto come professionisti si trovano ancora oggi al vertice del rapporto di fiducia dei cittadini, anche per la loro diretta conoscenza della storia personale e familiare.

Esistono inoltre da segnalare criticità derivanti da carenze di risorse ed organizzazione nella attiva esecuzione delle campagne vaccinali. Puntualizzare ruolo ed importanza delle vaccinazioni deve esser fatto sia nei bambini che negli adulti ed anziani. La vaccinazione deve essere orientata sui soggetti a rischio sia per età sia per patologie o particolari condizioni come nei soggetti istituzionalizzati, nelle donne gravide, in particolari categorie professionali a rischio maggiore. Non si deve omettere di agire fin dalla adolescenza sullo stile di vita, facendo emergere i comportamenti a rischio circa sessualità, alimentazione, attività fisica, abuso di alcool o sostanze.

Rilevante la vaccinazione anti HPV negli adolescenti di entrambi i sessi, come l’anti herpes zooster negli anziani o l’anti pneumococco ed anti influenzale.

Domenico Grimaldi