L’informazione scientifica ha l’obiettivo di sensibilizzare rispetto a un rischio, e da qui a generale timori il passo può essere breve, mentre la scelta di un percorso di prevenzione, quale un vaccino, deve essere fatta serenamente, sotto la spinta della consapevolezza e non della paura.
Per questo non è solo importante “cosa dire”, ma “come dirlo; la comunicazione deve essere quindi “ritagliata su misura”.
Per le ragazze, l’età migliore per vaccinarsi è tra i 9 e i 12 anni, prima dell’inizio dell’attività sessuale, perché il vaccino è più efficace se non si è ancora venuti a contatto con il virus ed inoltre la reattività del nostro sistema immunitario, che è massima in quella fascia di età.
Le adolescenti (e gli adolescenti) si dovrebbero vaccinare, ma non solo. Le donne in età fertile come raccomandato dal piano nazionale, ma anche le donne adulte (di età >25 anni) possono ricevere un vantaggio dal vaccino. Il vaccino 9-valente ha un valore aggiunto perché protegge da 9 sierotipi di HPV, ed è probabile che, nonostante sia già avvenuto il de- butto sessuale, la donna non sia venuta ancora a contatto con tutti i tipi oncogeni di HPV. Va quindi incoraggiata la vaccinazione anche in queste donne. Anche le donne già trattate per lesioni Hpv-correlate possono vaccinarsi con beneficio, come dimostrano alcuni studi che hanno evidenziato una riduzione delle recidive delle lesioni. Questi casi devono essere discussi personalmente con il medico (Zuccotti 2015, Mariani 2015).
I vaccini anti-HPV sono costituiti da particelle simil-virali (come gusci vuoti del virus), in pratica proteine sintetizzate in laboratorio, che non hanno alcuna capacità di riprodursi o infettare l’organismo umano, ma che presentano una conformazione esterna assolutamente simile a quella dei virus vivi. Dopo la somministrazione del vaccino, il sistema immunitario del soggetto inizia a produrre anticorpi. Quindi, nel caso di contatto con HPV, l’organismo riconosce immediatamente le particelle patogene impedendo al virus di provocare l’infezione o le sue conseguenze (Zuccotti 2015).
È importante che emerga questo dubbio, motivando a seguire comunque lo screening con Pap Test (fino a 30 anni) o Hpv Test (dopo i 30 anni). Si tratta di aspetto molto delicato perché potrebbe indurre a pensare che allora il vaccino è inutile. È bene puntualizzare che il vaccino protegge fino a oltre il 90 % dei cancri Hpv-correlati–ponendo l’accento sull’aspetto positivo piuttosto che su quello negativo (non arriva al 100%), che potrebbe trasmettere incertezza. Si può aggiungere che la probabilità che questi test risultino positivi sono molto basse dopo il vaccino (Bosch 2006).
Esistono attualmente 3 tipi di vaccini contro l’HPV:
- Bivalente (contro HPV 16 e 18) • Tetravalente (contro HPV 16,18,6,11), protegge anche dai condilomi;
- 9-valente (contro HPV 16, 18, 6, 11, 31, 33, 45, 52 e 58), estende la copertura ad altri tipi oncogeni e altri tipi di carcinoma correlati all’HPV, oltre a quello cervicale, inoltre è più efficace nei maschi, nelle donne adulte e nelle donne già trattate per lesioni precancerose correlate all’HPV (Zuccotti 2015, Mariani 2015).
Il vaccino anti-Hpv 9valente è stato autorizzato per l’Immissione in Commercio in Italia nel giugno 2015 ed è quello che offre la più ampia copertura, protegge infatti non solo in misura maggiore dal carcinoma della cervice e dai condilomi, ma anche dai cancri della vulva, della vagina e dell’ano Hpv-correlati (Mariani 2015).
Ogni medico vorrebbe avere a disposizione strumenti in grado di prevedere o prevenire eventuali reazioni avverse conseguenti alla somministrazione dei vaccini, ma attualmente non esiste nulla del genere, tuttavia esiste la possibilità, attraverso l’anamnesi, di identificare le situazioni che controindicano (temporaneamente o per sempre) la somministrazione di un vaccino oppure le situazioni che richiedono prudenza nell’iniziare o continuare una vaccinazione (ACIP 2017). In gravidanza accertata o presunta è bene rimandare le vaccinazioni in genere, anche se dati sperimentali sugli animali non hanno evidenziato rischi per il prodotto del concepimento.
Unica controindicazione alla somministrazione del vaccino anti-Hpv 9- valente è l’ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nella scheda tecnica (Gardasil 9-RCP). La vaccinazione deve essere rimandata nei soggetti affetti da malattie febbrili acute, le infezioni lievi del tratto respiratorio superiore o febbre bassa, non costituiscono controindicazioni.