La lotta contro la plastica sembra essere davvero una delle sfide più incombenti e necessarie da sostenere per l’uomo.
Le manifestazioni di sensibilizzazione e i provvedimenti a carattere nazionale e internazionale sembrano rappresentare un termometro affidabile per valutare l’importanza di questa rivoluzione che, in caso di mancato ascolto, rischierebbe di condurre la nostra società verso binari difficili.
Proprio in queste ultime settimane un progetto nato tra Europa e Africa, crocevia di popoli e tradizioni, promette di dare un grande aiuto nella prosecuzione di questo percorso.
Common (Castal Management and Monitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea) è il progetto che promette di costruire una relazione tra Italia, Tunisia e Libano per la riduzione dei rifiuti nel Mediterraneo.
La maggior parte di questi rifiuti, come è noto, è formato da materiali plastici e rischia di soffocare uno degli ecosistemi più grandi e differenziati al mondo.
L’emergenza riguarda da vicino anche le coste della nostra isola, se si pensa che secondo gli ultimi dati diffusi in estate da Goletta Verde tra i mari più inquinati del bacino spiccano il Tirreno e lo Jonio.
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