Sufficiente ma ancora lontana dagli standard nazionali: la sanità in Sicilia, tra carenze e nuovi progetti

Sufficiente ma ancora lontana dagli standard nazionali: la sanità in Sicilia, tra carenze e nuovi progetti

La sanità è senza dubbio un argomento piuttosto delicato per la nostra isola. Tra aggressioni ai medici (e le conseguenti riunioni d’emergenza sulla sicurezza negli ospedali), carenze di personale e di mezzi, anche le eccellenze della Sicilia, che pure esistono, vengono messe da parte, lasciando fin troppo spazio a critiche e commenti negativi sullo status del sistema sanitario regionale.

E anche il confronto con il resto d’Italia non dà i risultati sperati. Secondo i dati provvisori Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), relativi all’anno 2016, la Sicilia non risulta più inadempiente, ma è decisamente in basso nella classifica: la nostra regione, infatti, ottiene il terzultimo posto. Va peggio soltanto per Calabria e Campania, uniche regioni a risultare ancora inadempienti per la qualità e la quantità di servizi sanitari offerti al cittadino.

I dati, elaborati sulla base del rapporto di coordinamento di Finanza pubblica del 2018, mostrano una Sicilia nettamente migliorata rispetto allo scorso anno, visto che il suo punteggio generale è aumentato da 153 a 163, superando, anche se di poco, la soglia minima richiesta a tutte le regioni italiane. Nella stessa posizione della nostra isola si trovano anche Molise e Puglia, anche loro inadempienti nel 2015 e ora rientranti tra le regioni “in regola”.

Nonostante i 10 punti in più ottenuti dalla Sicilia (un miglioramento da considerare esemplare), ciò che preoccupa le autorità è la differenza abissale di livello tra l’isola (e delle regioni con sistemi sanitari simili) e la prima regione italiana, il Veneto, che ha ottenuto un punteggio di 209, con un aumento di 7 punti rispetto al 2015.

La disparità territoriale in termini di offerta sanitaria è sicuramente uno dei problemi maggiori da affrontare. Lo conferma, nel comunicato ufficiale di Cittadinanzattiva che ha presentato i dati sopra citati, anche Tonino Aceti, coordinatore nazionale del tribunale per i diritti del malato dell’associazione.

La Sicilia, in particolare, si sta trovando ad affrontare una situazione molto difficile in questo periodo. Pochi giorni fa ha fatto scalpore la notizia della carenza di anestesisti al Policlinico di Palermo e di farmaci all’ospedale dei bambini Di Cristina, sempre nel capoluogo regionale, a causa delle ferie estive.

Non si tratta certo di una situazione nuova: infatti, la questione è tristemente nota ai siciliani già da diversi anni, ma questo non vuol dire che manchino gli spunti per un possibile rinnovamento del sistema sanitario e un auspicabile miglioramento della sanità nella nostra terra.

La più grande novità degli ultimi giorni è senza dubbio l’approvazione del progetto per una nuova rete ospedaliera della Regione Siciliana. Il piano, presentato dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha ottenuto il “sì” della commissione Salute dell’Assemblea Regionale Siciliana, lo scorso 31 luglio, con 7 voti favorevole, 4 contrari e 2 astenuti.

Secondo quanto dichiarato dall’assessore promotore del progetto, il piano approvato avrà come obiettivo principale quello di garantire prestazioni migliori nell’ambito dei servizi sanitari al cittadino, con più posti letto e reparti specialistici anche in periferia.

Tra i nosocomi più interessati dal provvedimento, il Policlinico di Palermo, ma anche strutture più periferiche come gli ospedali di Ribera (che presto vedrà l’introduzione del servizio di Farmacia), Caltagirone, Lipari (che guadagnerà due posti letto per il reparto di Pediatria) e Castelvetrano.

Forte l’entusiasmo dell’assessore Razza, non solo per l’approvazione del nuovo piano, ma anche per i risultati ottenuti dalla Regione Siciliana nel prospetto nazionale relativo ai Lea, ritenuti importanti.

“Essere riusciti a determinare una nuova organizzazione nella primissima parte della legislatura, consentirà, dopo il confronto con i ministeri affiancanti, di realizzare nei prossimi mesi un effettivo passo avanti nell’interesse di tutta la popolazione”, ha dichiarato in un post sulla sua pagina Facebook.

La seconda parte del piano prevede la messa in atto della proposta, che a parere dell’assessore potrebbe essere il “vero punto di svolta per assicurare servizi efficienti ai cittadini”.

La sfida dell’assessorato alla Salute non è certamente finita qui. Rimangono tanti i problemi da risolvere, come fanno capire alcuni scontenti resi noti da diversi cittadini sui social (spesso relativi a disagi riscontrati nei nosocomi delle zone periferiche), ma questo non vuol dire che non si stia tentando di costruire un sistema sanitario degno e accessibile a tutti. Solo il tempo potrà dire se i nuovi progetti faranno emergere i risultati sperati, che tutti i siciliani si augurano di vedere al più presto.

Immagine di repertorio