Sperimentato sui maiali il primo pacemaker “sostenibile”: si ricarica con il battito cardiaco

Sperimentato sui maiali il primo pacemaker “sostenibile”: si ricarica con il battito cardiaco

È un passo importante quello compiuto in queste settimane da un team di ricercatori del Georgia Institute of Technology. L’equipe, che ha lavorato in collaborazione con l’istituto di Nanoenergia e Nanosistemi di Pechino, ha sperimentato per la prima volta sui maiali un pacemaker in grado di alimentarsi con il battito del cuore.

La novità viene descritta minuziosamente sulla rivista Nature Communications. Grazie al lavoro compiuto dal gruppo, questo nuovo pacemaker “sostenibile” sarebbe in grado di funzionare in assenza di batterie grazie a un nanogeneratore triboelettrico impiantabile.

Attualmente, infatti, gli strumenti impiantati sottopelle sui corpi umani necessitano ancora di batterie che devono obbligatoriamente essere sostituite nel giro di qualche anno. La durata media della batteria di un pacemaker tradizionale è di 8-10 anni.

Il pacemaker “simbiotico”, come è stato definito dal team di ricercatori, durante il periodo di sperimentazione si è rivelato capace di correggere l’aritmia sinusale e, una volta utilizzato sull’uomo, potrebbe riuscire a prevenire numerose problematiche.

Anche la tecnologia impiegata per la messa a punto di questo dispositivo rappresenta una “new entry” nel campo. Dopo anni di lavoro, gli esperti hanno incapsulato il pacemaker in un guscio flessibile di Teflon e polidimetilsilossano che protegge lo strumento da possibili danni e migliora la sua stabilità. Più in profondità, il pacemaker presenta alcuni strati che, curvandosi, riescono a sprigionare energia.

Immagine di repertorio