Rituali e pensiero fisso per la pulizia e l’ordine: possibile disturbo ossessivo compulsivo

Rituali e pensiero fisso per la pulizia e l’ordine: possibile disturbo ossessivo compulsivo

Igiene e ordine sono due parole che ci rimbombano nella testa quotidianamente. Ogni giorno cerchiamo di pulire e rendere confortevole l’ambiente in cui viviamo o lavoriamo, ma anche noi stessi.

È giusto avere una normale propensione alla pulizia, perché questo ci arreca benessere, ma c’è chi però tende a esagerare, facendola diventare quasi una malattia. Per alcuni, infatti, nasce un senso di ansia nella quale si scarica un fortissimo bisogno di controllo.

Per queste persone far splendere la casa è un pensiero fisso, non riescono a pensare ad altro se non effettuare dei rituali per neutralizzare l’ansia. Questi gesti ripetuti non sono altro che la rappresentazione di un disturbo ossessivo compulsivo.

L’ossessione impedisce di praticare una vita normale e focalizza la mente solo su queste attività. La fissazione per le pulizie rappresenta un’accettazione del caos che fa parte della vita e della natura degli esseri umani. Questi comportamenti estremi influiscono molto sui ritmi quotidiani e sulle persone che ci circondano, che devono sottostare alle rigide regole. Non lasciano fare niente agli altri, perché propendono a fare le faccende e posizionare gli oggetti sempre nello stesso modo.

Il troppo igiene si può sviluppare anche sulla stessa persona, che pure in questo caso quando diventa eccessivo, ha poco a che fare con le concrete necessità fisiche. I problemi che insorgono sono diversi. Intanto una continua pulizia del corpo comporta la possibile formazione di mucose, deterioramento dell’epidermide e desquamazioni. Poi inevitabilmente si compromettono i rapporti sociali.

Possono, infatti, verificarsi delle limitazioni nella vita lavorativa e sociale a causa del tempo dedicato giornalmente a questi rituali, ma anche nel rapporto diretto con le persone. I soggetti affetti da questo tipo di ansia hanno anche difficoltà a relazionarsi e a tenere comportamenti che per molti potrebbero risultare normali. In alcuni casi non riescono a sedersi in luoghi pubblici, sentono l’esigenza di lavarsi le mani se la stringono ad altri o toccano qualcosa e non vogliono essere toccati.

Quando si diventa succubi di questi atteggiamenti, che prevedono rituali e pensieri costanti, si è di fronte a un disturbo ossessivo compulsivo che limita sia chi ne soffre ma anche coloro che stanno accanto. Una risposta a questi disagi è la psicoterapia cognitivo-comportamentale. Bisognerebbe spostare questa iperattività verso altre azioni, per esempio in uno sport, passeggiate all’aria aperta o altri hobby.

Ordine e pulizia sono fondamentali per la propria salute e per le persone che ci circondano. Ma dosare questi comportamenti è altrettanto importante per non incombere nel rischio che diventi una malattia.

Immagine di repertorio