La pillola estroprogestinica

La pillola estroprogestinica

La pillola anticoncezionale è un farmaco contraccettivo ormonale considerato il più sicuro tra quelli reversibili. La pillola contraccettiva agisce grazie alla combinazione di piccole quantità di un estrogeno (generalmente etinilestradiolo) e di un progestinico. L’assunzione quotidiana di questi due ormoni inibisce gli eventi ormonali che inducono l’ovulazione.

Il meccanismo dell’ovulazione è controllato da un complesso sistema ormonale a tre livelli: nel sistema nervoso centrale l’ipotalamo produce, con una modalità pulsatoria, un ormone detto GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine); questo agisce sull’ipofisi anteriore inducendo la produzione di due ormoni, detti FSH (ormone follicolo-stimolante) e LH (ormone luteinizzante), che agiscono sull’ovaio determinando gli eventi che portano alla maturazione del follicolo e all’ovulazione. All’inizio del ciclo mestruale, nella fase follicolare, i livelli di FSH aumentano, favorendo lo sviluppo del follicolo ovarico e stimolando la produzione di estrogeni nell’ovaio. Già verso il termine della fase follicolare i livelli di FSH prodotto iniziano a diminuire, mentre aumentano quelli dell’LH: quest’ultimo raggiunge un picco intorno al 14º giorno del ciclo, provocando l’ovulazione.

La secrezione degli ormoni FSH e LH nell’ipofisi è soggetta ad un meccanismo di controllo da parte dell’estradiolo prodotto dall’ovaio: infatti ad un aumento della produzione di estradiolo corrisponde una riduzione nella secrezione di FSH e LH, probabilmente dovuta ad una ridotta sensibilità delle cellule ipofisarie all’ormone stimolante (GnRH). Questo meccanismo di controllo è detto feedback negativo. Anche il progesterone prodotto dall’ovaio inibisce il rilascio di LH.

Oltre a sopprimere l’ovulazione, la pillola è causa di meccanismi contraccettivi accessori che ne aumentano la sicurezza: provoca infatti l’ispessimento della mucosa cervicale, rendendo così difficoltoso il passaggio degli spermatozoi attraverso la cervice.

Esistono diversi tipi di pillola, classificabili in base al contenuto ormonale (progestinico e/o estrogeno) e, nel caso di un’associazione estro-progestinica (estrogeno + progestinico, la più frequente), in base al dosaggio delle due sostanze. Oggi è utilizzata da più di 100 milioni di donne nel mondo.

L’uso della pillola comporta i seguenti vantaggi: efficacia contraccettiva elevatissima; facilità di utilizzo; nessuna interferenza con l’atto sessuale; regolarizzando e modulando il ciclo ovarico riduce la dismenorrea e il dolore pelvico; riduce la perdita di sangue mestruale e per questo può essere usata nella terapia dell’anemia ferrocarenziale associata alla menorragia; riduzione degli episodi acuti di malattia infiammatoria pelvica, con conseguente riduzione del rischio globale di infertilità; riduzione della patologia cistica dell’ovaio; riduzione di miomi uterini; le recenti formulazioni con progestinici con proprietà anti-androgenizzanti possono essere utilizzati per ridurre acne e irsutismo; significativa diminuzione del rischio relativo di sviluppare carcinoma dell’ovaio; l’effetto protettivo è proporzionalmente presente anche a lungo termine (20-30 anni) dopo la cessazione dell’assunzione (si calcola che la diffusione dei contraccettivi orali abbia evitato 200.000 casi di tumore ovarico e 100.000 decessi, riducendone l’incidenza in percentuali variabili tra il 38% e l’80%) significativa diminuzione del rischio relativo di sviluppare carcinoma dell’endometrio (fino a circa il 50% in meno di incidenza rispetto alle donne che non usano contraccettivi orali; effetto che persiste a lungo termine per 10-20 anni dopo la cessazione dell’assunzione, ed è maggiore per un uso più prolungato degli stessi) diminuzione del rischio relativo di sviluppare tumori del colon o del retto, e dei tumori del corpo uterino. diminuzione del rischio di mortalità correlata a ischemia miocardica o altre patologie circolatorie protezione da patologie dell’apparato riproduttivo femminile.

In particolare sono stati dimostrati per i contraccettivi orali effetti benefici nelle donne affette da endometriosi sintomatica e adenomiosi; anche i disturbi mestruali come dolore e perdite ematiche eccessive possono essere alleviati dall’uso della pillola.

L’uso della pillola può comportare i seguenti svantaggi: deve essere assunta con regolarità e precisione, altrimenti la sua efficacia anticoncezionale viene persa; l’uso della pillola può favorire o peggiorare (in persone predisposte) ipertensione e malattie cardiocircolatorie, le nuove formulazioni hanno però un dosaggio minore di estrogeni che diminuisce questo rischio rispetto alle vecchie pillole; può dare alcuni effetti collaterali spiacevoli, soprattutto all’inizio dell’assunzione: fra questi, nausea, tensione mammaria (sovente leggera, correggibile adottando pillole con clima estrogenico minore), sensazione di gonfiore, lieve aumento di peso (comunque contrastabile assumendo pillole contenenti particolari progestinici come il drospirenone), leggere perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni, prive di qualsiasi significato patologico e spesso associate con irregolarità di assunzione, depressione, calo della libido; pillole con elevato tenore estrogenico possono aumentare la frequenza degli episodi emicranici; particolari agenti progestinici con azione androgenizzante (raramente utilizzati), possono peggiorare od indurre seborrea ed acne; l’utilizzo di estroprogestinici può provocare cloasma; interferisce con alcuni farmaci, come antibiotici e antivirali, che possono ridurne l’efficacia.

La sua funzione è anticoncezionale, e non di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, il cui contagio può essere scongiurato solamente con l’uso del preservativo.

Giuseppe_Ettore