L’estate ai tempi dell’emergenza sanitaria: come viverla senza ansia e in sicurezza

L’estate ai tempi dell’emergenza sanitaria: come viverla senza ansia e in sicurezza

Siamo ormai nel pieno di questa estate 2020, un’estate tanto desiderata dopo i mesi duri del lockdown per cercare di recuperare un po’ di serenità e di spensieratezza. 

L’estate è da sempre, infatti, la stagione più attesa dell’anno perché associata al relax dopo un anno di lavoro, alla gioia di viaggi e giornate al mare con la famiglia e con gli amici, al divertimento e all’assenza di preoccupazioni. 

Eppure, non possiamo nascondere che questa non è un’estate come tutte le altre in quanto irrimediabilmente segnata dai tristi avvenimenti che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi mesi. Inoltre, l’estate 2020 si caratterizza per la necessità di continuare a mantenere tutta una serie di importanti misure di prevenzione per evitare che possa verificarsi nuovamente la situazione di emergenza vissuta nei mesi scorsi. 

Con quale stato d’animo dunque ci accingiamo a vivere i giorni clou dell’estate durante la settimana di Ferragosto?

Il lockdown ha messo a dura prova il benessere psicologico di un’ampia fetta della popolazione italiana e ancora oggi diverse persone cercano di fare i conti con i postumi dei giorni di isolamento forzato e di sospensione della normale vita quotidiana. La graduale ripresa della normalità non è stata semplice per molti e anche quest’estate rischia di essere vissuta con ansie e preoccupazioni accentuate. Le misure di prevenzione raccomandate dagli esperti (indossare la mascherina, mantenere un distanziamento di almeno 1 metro e sanificare con regolarità le mani) possono essere applicate in maniera esagerata e ossessiva, contribuendo ad alimentare uno stato di ansia generalizzata che sicuramente non aiuta a vivere l’estate in modo sereno. Non dimentichiamo che, secondo gli esperti, l’estate è la stagione dell’anno in cui disagi psicologi preesistenti rischiano di accentuarsi ulteriormente. Infatti, il venire meno degli abituali ritmi di vita e l’eccesso di tempo libero che ci si ritrova a gestire possono acuire sentimenti di ansia e depressione.  In questi particolari casi, dunque, un’estate caratterizzata dalla paura del contagio può contribuire ulteriormente ad alimentare lo stato di disagio, rendendo spesso necessario l’intervento di uno specialista. 

C’è poi l’altra faccia della medaglia che è rappresentata dalle persone che sono uscite dal difficile periodo del lockdown mettendo in atto un meccanismo difensivo noto come “negazione”. La negazione è un meccanismo di difesa a cui l’essere umano ricorre spesso per affrontare un evento doloroso o inaspettato e che consiste nel rifiutare e disconoscere l’evento doloroso che ci ha colpito al fine di eliminarlo dalla nostra vita psichica. 

Con le dovute cautele, possiamo affermare che molte persone hanno messo in atto questo meccanismo per superare il trauma del lockdown e dell’emergenza sanitaria e per riprendere la vita di tutti i giorni. Da qui, il rifiuto delle misure di prevenzione e la rivendicazione di una vita normale senza le limitazioni a cui siamo stati costretti negli ultimi mesi. 

In altri casi ancora, la mancata adesione alle misure di prevenzione del contagio è più dettata da fattori socio-culturali e dalla mancanza di adeguate campagne di informazione e di sensibilizzazione. Non stupisce, infine, che i più refrattari al rispetto delle norme siano i giovani e giovanissimi. La letteratura scientifica sottolinea infatti come i giovani presentino una percezione minore del rischio e una maggiore tendenza a ricercare attività rischiose che possano procurare sensazioni forti. Questi elementi, uniti al bisogno di divertimento e di spensieratezza tipico dell’estate, sicuramente non aiutano ad adottare le giuste regole di prevenzione e a mettere in atto comportamenti responsabili. 

Come cercare allora di vivere in maniera più serena possibile quest’estate così particolare?

Tutti noi meritiamo sicuramente di ritrovare un po’ di tranquillità e di evadere dalla routine quotidiana, soprattutto dopo l’esperienza traumatica del lockdown. Non occorre però mai dimenticare che la libertà si accompagna sempre alla responsabilità ed è quindi giusto vivere questi giorni di ferie in modo spensierato ma anche responsabile, tutelando sia la nostra salute che quella di chi ci sta intorno. Per questo motivo, continuare ad adottare le opportune norme di prevenzione è un atto di libertà e responsabilità e non certo una limitazione al nostro diritto di divertirci e di rilassarci. Nei casi in cui, tuttavia, l’adozione di tali norme diventi causa eccessiva di ansia e di disagio è opportuno rivolgersi a uno specialista al fine di poter gestire in maniera adeguata questi vissuti. 

Non dimentichiamo che anche durante il periodo estivo si possono vivere momenti di difficoltà e sperimentare vissuti di ansia o depressione. In questi casi, non bisogna avere paura di chiedere aiuto a un esperto perché la salute psicologica è importante come quella fisica e va tutelata!

Buona estate ai lettori di NewSicilia!