Il buco nero al centro della nostra galassia si è illuminato inspiegabilmente: i dubbi degli scienziati e la spiegazione di un fisico catanese

Il buco nero al centro della nostra galassia si è illuminato inspiegabilmente: i dubbi degli scienziati e la spiegazione di un fisico catanese

Nella calma assoluta in mezzo a cui si trova il nostro piccolo Mondo, pochi giorni fa sembrerebbe essere successo qualcosa di fuori dal comune: pare che Sgr A* (Sagittarius A*) si sia illuminato quasi a giorno in maniera del tutto inspiegabile.

Il tutto è iniziato quando Tuan Do, un astronomo della University of California Los Angeles, ha condiviso su Twitter la sua nuova scoperta: Sagittarius A*, buco nero supermassiccio che si trova al centro della Via Lattea, si è illuminato quanto – se non più – una stella. Sgr A* ha una massa quattro milioni di volte superiore rispetto a quella del Sole e anche se le sue radiazioni non possono essere osservate direttamente, gli astronomi infatti si basano sulle interazioni tra esso, le stelle e la polvere interstellare che lo circondano.

Tramite i Telescopi Keck sulla vetta del vulcano Mauna Kea, alle Hawaii, l’astronomo ha osservato i cambiamenti di luce del buco nero, pubblicandoli poi con un time-lapse sul social da 140 caratteri. Alle 10,38, quando il fenomeno si è verificato la prima volta, l’orizzonte degli eventi sembrava essere una stella, tanto da essere stato scambiato da Tuan Do proprio per una di esse, nello specifico la vicinissima S0-2. La luminosità è poi diminuita fino a scomparire alle 13,50, facendo tornare il buco nero al suo stadio di quiete.

Continua lo scienziato su Twitter: “Il buco nero non emette luce, quindi perché è successo? E quanto tempo durerà?”.

Sgr A*, infatti, si sarebbe illuminato di una luce per ben 75 volte superiore alla sua, scatenando la curiosità in tutti gli appassionati e gli studiosi.

“In realtà questo improvviso aumento di luminosità del buco nero non è così misterioso – spiega Giuseppe Nicosia, fisico e astrofilo catanese – è normale che alcuni flussi di gas possano avvicinarsi all’orizzonte degli eventi di Sgr A* senza che riusciamo a rilevarli con i nostri strumenti. Per questo motivo si possono verificare dei flares intensi e della durata di poche ore che corrispondono a lievi intensificazioni del flusso di gas che precipita all’interno del buco nero e si riscalda fino a diventare luminoso per i noti meccanismi spiegati dalla Relatività Generale.

Spiegato anche dallo stesso Tuan Do, infatti, il fenomeno che tanto ha “sconvolto” gli scienziati sembra essere tutt’altro che un mistero.

“Queste fluttuazioni del flusso di gas sono spesso casuali e il fatto che questo picco luminoso sia il più intenso di questi ultimi 20 anni non significa che sia un evento raro – conclude Nicosia – e infatti non proibisce che si possa verificare di nuovo tra qualche settimana o qualche mese”.

L’Universo continua ancora a far paura a molti, con la sua vastità e i suoi misteri, ma la scienza fa ogni giorno passi più grandi e si arricchisce continuamente, donandoci ogni giorno perle come questa scoperta e facendoci pensare sempre di più che, in fondo, anche se miserabilmente piccoli, gli umani sanno cavarsela” in questo immenso ammasso di stelle in cui vivono.

Fonte immagine Sciencealert.com