Idrocuzione, la “sincope da immersione rapida in acqua”: poco conosciuta, ma potenzialmente mortale

Idrocuzione, la “sincope da immersione rapida in acqua”: poco conosciuta, ma potenzialmente mortale

È decisamente poco conosciuta, ma specialmente in estate può essere all’origine di orribili tragedie in spiaggia: si tratta della sincope da idrocuzione, che in passato ha causato diversi decessi.

Da sempre si dice di fare attenzione quando si entra in acqua o di evitare di fare il bagno subito dopo aver mangiato o quando la temperatura corporea è troppo alta a causa delle ondate di calore: uno dei motivi è lo sbalzo termico che tali azioni potrebbero provocare e le loro conseguenze, tra le quali la sindrome sopra citata.

Nella sua definizione scientifica, l’idrocuzione è una sincope da immersione rapida in acqua, specialmente fredda, caratterizzata da riflessi neurovegetativi che possono causare anche morte per arresto cardio-respiratorio o annegamento (Dizionario di Medicina – Treccani). L’ingresso rapido in acqua, quindi, può provocare un sovraccarico di stimoli al cervello, portando a uno shutdown del sistema.

Tra i sintomi, che nella maggior parte dei casi si registrano anche nel giro di pochi secondi, vi sarebbero ronzii alle orecchie, brividi di freddo improvviso, annebbiamento della vista e affaticamento.

Visto il numero preoccupante dei casi di malori improvvisi, talvolta fatali, registrati negli ultimi anni, anche sui social diversi utenti si stanno mobilitando per sensibilizzare e informare la popolazione sui rischi legati a questo fenomeno.

Immagine di repertorio