Emergenza sanitaria e salute psicologica: a chi rivolgersi?

Emergenza sanitaria e salute psicologica: a chi rivolgersi?

L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto negli ultimi mesi e il periodo di lockdown che si è reso necessario per evitare la diffusione del contagio, hanno messo a dura prova il benessere psicologico di molti italiani. A tale proposito, un recente studio condotto dall’Università di Torino su un campione di 1.500 soggetti italiani maggiorenni e pubblicato sulla rivista internazionale “International Journal of Environmental Research and Public Health” ha evidenziato che, durante il lockdown, il 23,2% degli intervistati ha manifestato disturbi di tipo ansioso, il 24,7% sintomi depressivi e il 42,4% disturbi del sonno. Le categorie più colpite risultano essere, in particolare, le donne, i più giovani e chi è andato incontro a gravi difficoltà economiche a causa del blocco totale delle attività professionali.

È evidente dunque come, tornando progressivamente alla vita normale, sia fondamentale dedicare un’attenzione particolare alla salute psicologica della popolazione, garantendo un adeguato supporto alle persone maggiormente in difficoltà. Eppure, in questi casi, si sa realmente a quale figura professionale sia più corretto rivolgersi?

La figura professionale dello psicologo esiste ed è regolamentata ormai da molto tempo ma continua ad essere circondata da un alone di disinformazione e pregiudizio, frutto di una limitata conoscenza delle sue reali competenze e dei suoi ambiti di intervento. Per questa ragione, molte persone, anche nella fase del post-lockdown, sono restie a rivolgersi a uno psicologo per cercare di capire qualcosa in più sulla natura della sofferenza che stanno vivendo e tendono piuttosto a preferire figure diverse come il medico di famiglia, il neurologo oppure lo psichiatra.

Ognuna di queste figure professionali ha ambiti di intervento diversi che è importante conoscere.

Il medico di famiglia si occupa di una prima valutazione delle problematiche del paziente con il quale, nella maggioranza dei casi, si stabilisce un rapporto di fiducia e di confidenza. Il paziente pertanto ha meno difficoltà a parlare con il proprio medico anche di problemi non strettamente organici come ansia, depressione, preoccupazioni di varia natura. Naturalmente, in questi casi, il medico di famiglia dovrebbe effettuare un invio ad altri specialisti per chiarire la natura dei disturbi lamentati dal proprio paziente. 

Il neurologo è invece lo specialista che si occupa di quei disturbi che hanno alla base una componente organica a carico del sistema nervoso centrale e periferico come lesioni cerebrali, epilessie, vasculopatie cerebrali, sclerosi multipla e così via.

Lo psichiatra è la figura professionale che si occupa delle cura delle patologie psichiatriche come schizofrenia, depressione, disturbi d’ansia, e che può, nei casi in cui si renda necessario, prescrivere una terapia psicofarmacologica.

Lo psicologo non è laureato in Medicina e non può quindi prescrivere farmaci. Questa è sicuramente una differenza importante rispetto alle figure viste in precedenza che invece rientrano nel campo medico. Chi si rivolge a uno psicologo, infatti, non necessariamente soffre di una psicopatologia ma può “semplicemente” vivere un momento di difficoltà nella propria vita del quale non riesce a comprendere le cause e che può rendere necessario richiedere il supporto di un professionista. Al di là dei diversi orientamenti teorici, un percorso psicologico si basa essenzialmente sulla possibilità di parlare con un professionista del proprio disagio e della propria sofferenza poiché poter mettere in parola il proprio dolore è un modo per alleggerirne il peso. 

A maggior ragione in un periodo particolare come quello che stiamo attualmente vivendo, essere informati sulle diverse figure professionali a cui potersi rivolgere in caso di difficoltà è il primo passo per essere aiutati nel modo più opportuno a superare situazioni di disagio che, se non adeguatamente trattate, possono sfociare in condizioni più gravi e dagli esiti purtroppo imprevedibili.