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Sono un paziente diabetico in trattamento tra l’altro con un particolare tipo di insulina, Lantus è il nome commerciale. L’altro ieri sono andato dal mio medico di famiglia per il rinnovo della prescrizione di questo farmaco e mi sono trovato davanti a delle novità e a delle complicazioni che francamente mi hanno confuso. Mi hanno prima mandato dal diabetologo che poi mi ha rimandato dal medico di famiglia, insomma un caos di scartoffie e di burocrazia. Mi spiegate meglio cosa sta succedendo? (A. M.)
Succede il solito, come ormai da tanto, troppo tempo: la sanità è sempre più in mano ai burocrati e meno ai medici. L’Assessorato della Salute della Regione Siciliana con una circolare del 31.03.2016 ha pensato bene di introdurre delle misure contenitive della spesa con la promozione dell’utilizzo dei farmaci originatori o biosimilari a minor costo di terapia. La circolare fa riferimento ad un decreto dello stesso assessorato (n. 540/14) che dispone, nel caso di prescrizione ad un paziente naive di farmaci biologici originatori e biosimilari, che i medici debbano riportare in una apposita scheda la motivazione a supporto dell’eventuale scelta della terapia a maggior costo. A seguito dell’immissione in commercio di una insulina glargine biosimilare a minor costo queste norme sono state estese anche a questa tipologia di farmaco. La compilazione di questa scheda deve essere effettuata sia per i nuovi pazienti sia per quelli già in trattamento, ad eccezione del caso in cui venga prescritta la specialità medicinale a più basso costo. La suddetta scheda dovrà poi essere allegata alla prescrizione su ricetta SSN ai fini della dispensazione in farmacia. Il farmacista all’atto della dispensazione del farmaco avrà cura di verificare l’esatta compilazione del piano terapeutico: nel caso di paziente naive la biffatura delle dicitura “prima prescrizione” e di “prescrizione di terapia a maggior costo”; nel caso di paziente già in trattamento la biffatura di “prosecuzione del trattamento” e non andrà compilata la motivazione della scelta. La scheda può essere redatta sia dal medico di famiglia che dallo specialista ed ha una durata di 12 mesi. Questa la norma. Ci vorrà tempo perché questo ennesimo carico burocratico venga digerito ma tutti confidiamo nell’infinita pazienza dei pazienti e dei medici ormai vessati da una burocrazia cieca ed ottusa. Anche perché una domanda sorge spontanea: ma che bisogno c’era di partorire questa trovata? Va ricordato infatti che queste insuline vengono già dispensate in modalità DPC (dispensazione per conto), cioè le farmacie territoriali distribuiscono il farmaco per le farmacie dell’ASP: sarebbe compito loro quindi erogare il farmaco a più basso costo come fanno già con altre molecole. Quindi perché questo inutile ulteriore carico di lavoro? Aspettiamo risposte da Crocetta e compagni.
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