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Sono molto arrabbiata con il mio medico di famiglia perché non vuole prescrivermi i farmaci che uno specialista cardiologo mi ha suggerito. Ma lui può rifiutarsi di trascrivere una terapia suggerita da un collega specialista? (d.t.)
Fa male ad essere arrabbiata con il suo medico di famiglia perché è nelle sue prerogative e nei suoi compiti proprio quello di valutare l’erogabilità dei farmaci dal SSN. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Lo specialista cardiologo da lei interpellato può averle suggerito una terapia farmacologica che certamente sarà corretta ed appropriata secondo criteri scientifici e secondo linee guida, ma non è detto che sia rimborsabile dal SSN, perché diverse sono le regole e le norme per determinarne appunto l’erogabilità. Dobbiamo capire questo concetto fondamentale prima di avventurarci in giudizi a mio avviso ingenerosi nei riguardi del suo medico di famiglia. Quindi non tutto ciò che è appropriato può essere erogabile e quindi rimborsabile dal SSN. Il medico di famiglia è il responsabile dell’applicazione di tali criteri di rimborsabilità ed è lui e solo lui che può decidere, anche perché, in caso di errori o di inappropriatezze, è lui che viene chiamato a rispondere economicamente e non solo. Bisogna quindi sempre accettare e capire eventuali dinieghi del medico di famiglia sulla rimborsabilità di certe terapie farmacologiche, evitando proteste inutili e dannose. Bisogna invece pretendere, laddove lo specialista eserciti in una struttura pubblica, sia quindi dotato di ricettario del SSN ed effettui la sua prestazione in regime di rimborsabilità e non in regime libero professionale, che lo stesso provveda alla prescrizione dei farmaci che riterrà opportuno alla fine della sua visita perché questo prevede la legge.
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