Composizione dei cibi: leggere le etichette aiuta a mangiare più sano

Composizione dei cibi: leggere le etichette aiuta a mangiare più sano

“Siamo ciò che mangiamo”. Così recitava la famosa frase del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach riferendosi al rapporto dell’essere umano con il cibo. Ebbene sì, perché il mangiare è fondamentale per il nostro organismo. Buona forchetta o meno, nutrirsi è necessario per la nostra sopravvivenza.

Seguire una corretta alimentazione è il primo passo per condurre una vita più equilibrata. Spesso si compra il cibo senza sapere nulla a riguardo, soprattutto sulla loro composizione. Essere informati su ciò che mettiamo sulle nostre tavole aiuta a mangiare in modo sano.

Dunque, diventa importante leggere le etichette di quello che intendiamo consumare che ormai sono state rese obbligatorie dall’UE nel 2011 su tutti i cibi confezionati. Questo per tutelare la salute dei consumatori e assicurare loro il diritto all’informazione.

Per essere a norma deve citare: denominazione di vendita, elenco degli ingredienti, termine minimo di conservazione o data di scadenza, nome o marchio depositato, sede dello stabilimento, quantità netta o quantità nominale di produzione o confezionamento, lotto di appartenenza, modalità di conservazione ed eventualmente utilizzo, quantità di tali ingredienti o categorie di ingredienti oppure se ne è presente uno caratterizzante.

In particolare, deve essere specificata la dichiarazione nutrizionale con le seguenti diciture: il valore energetico; la quantità di determinati nutrienti che rientrano nella composizione, ovvero il contenuto di grassi (saturi e non), carboidrati, zuccheri, proteine, sale; infine, per vitamine e sali minerali viene indicata la percentuale contenuta nel prodotto rispetto alla razione giornaliera raccomandata.

Per non dimenticare le voci “senza zuccheri aggiunti”, “ricco in omega-3” e ancora “calcio e vitamina D per aiutarti a rinforzare le ossa”, “riduce il colesterolo”. Non si tratta che di frasi regolate dall’UE al fine di assicurare la veridicità del messaggio. Anche l’ordine con cui vengono scritti non è casuale, ma è stabilito per legge, comparendo in ordine decrescente di quantità.

Sembra, però, che siano davvero pochi i consumatori che leggono le etichette. Praticamente circa la metà non le guarda e non si cura di quello che andrà a ingerire. Tra questi, sono soprattutto i giovani a mostrare un atteggiamento disinteressato.

Studi scientifici hanno, infatti, dimostrato che chi osserva attentamente le diciture poste sulle confezioni dei prodotti effettua anche un consumo più consapevole. Questo comporta, di conseguenza, lo sviluppo di una dieta sana.

Immagine di repertorio