La nota associazione dei consumatori tedesca Foodwatch, a seguito di un’approfondita indagine indipendente sulle bevande gassate, in particolare della Coca-Cola, sarebbe giunta alla conclusione che la nota bibita “è corresponsabile dei crescenti problemi dell’obesità e del diabete di tipo 2″. Inoltre, secondo la denuncia di Foodwatch, la multinazionale leader di mercato delle bevande analcoliche “minimizza i rischi connessi alle bevande zuccherate”.
In un report di oltre 100 pagine, Foodwatch critica la politica di marketing e lobbismo di Coca-Cola: la disapprovazione dell’associazione tedesca sarebbe legata in particolare alle campagne su YouTube e Instagram rivolte a bambini e ragazzi.
Secondo l’accusa scagliata contro la Coca- Cola, il gruppo americano sarebbe colpevole anche di pressioni politiche e governative per impedire l’approvazione di tasse sullo zucchero o di stabilire il divieto di pubblicità che Foodwatch definisce “paragonabile a quello dell’industria del tabacco”.
Secondo i dati più recenti, nei paesi occidentali le persone consumano una media di 90 grammi di zucchero al giorno, mentre invece il Programma Alimentare Mondiale ne raccomanderebbe solo 50, cioè la quantità che si assume con mezzo litro di Coca Cola. “Lo zucchero ci dà energia, ma ci rende anche malati e obesi ed è causa di alta pressione sanguigna e infarti” ricorda Foodwatch.
La Coca-Cola ha risposto ricordando che da tempo investe sempre di più in bevande contenenti poco o niente zucchero e affermando che, entro il 2020, lo zucchero dovrebbe essere ridotto del 10%. Inoltre, il colosso alimentare sostiene di non gestire campagne pubblicitarie per bambini sotto i 12 anni.
Al di là degli esiti dell’indagine dell’associazione dei consumatori tedesca, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei diritti”, ancora una volta il caso della Coca- Cola è solo un esempio dei problemi connessi al consumo di bevande zuccherate. “La nostra associazione sostiene da anni ogni campagna che imponga una tassa sulle bevande di questo tipo, così da inibirne l’uso, specialmente tra i più giovani, che poi spesso sono quelli che ne abusano maggiormente” ha dichiarato il presidente D’Agata.
“In assenza di segnali di questo tipo da parte dei vari governi che si sono susseguiti, tocca sempre a noi consumatori regolare le nostre abitudini, riducendo gli eccessi”: con queste parole finali, il rappresentante dello “Sportello dei diritti” incita a un uso più moderato delle bibite gassate e auspica il favore delle autorità per sostenere campagne che contribuiscano alla regolazione del consumo di zuccheri.
Immagine di repertorio