Ciclone menopausa: esiste davvero?

Ciclone menopausa: esiste davvero?

Giuseppe_Ettore

Vampate, insonnia, cattivo umore, fragilità ossea, scarso desiderio sessuale, ipertensione… la transizione menopausale segna un momento di svolta nella vita delle donne. Un momento che non era naturale per le nostre antiche ave, che mediamente morivano in epoca post- fertile, ma che oggi consideriamo fisiologico. La qualità di vita in terza e quarta età è il risultato di scelte di vita operate già dall’infanzia: suscettibilità a fattori ambientali, nutrizionali, attività fisica, impegno mentale, assunzione di farmaci. Il management del periodo perimenopausale e menopausale sembra essere il fattore chiave per un invecchiamento quanto più sano delle donne.

È conoscenza comune che due donne su tre in epoca menopausale oggi lavorano; l’attività lavorativa si protrae in media 10-15 anni oltre l’avvento della menopausa. Studi epidemiologici hanno messo in luce come l’impatto dei segni e dei sintomi della privazione di estrogeni ha uno sviluppo non indifferente sull’efficienza e sulla produttività lavorativa, con una riduzione di quest’ultima fino al 15-20%. La vita media delle donne è di 84 anni e mezzo, quella degli uomini di poco più di 79 anni, tra le più lunghe dell’Unione europea. Nel contesto europeo l’Italia si colloca tra i paesi a bassa fecondità, con 1,42 figli per donna secondo i dati del 2012. L’età media al parto continua a crescere, attestandosi a 31,4 anni. (Istat).

Una donna di 50 anni oggi ha 34 anni circa di vita “senza estrogeni”, è quindi opportuno seguire un percorso appropriato di salute già dall’adolescenza. Tale percorso deve avere come obiettivo generale il miglioramento della qualità della vita, la promozione di stili di vita salutari e la prevenzione di patologie tumorali e cardiovascolari. Le donne che vivendo in tale stato cercano un sollievo, una possibile cura, sono soltanto una piccolissima parte, stimata, da studi effettuati intorno al 10%. Esiste una terapia sostitutiva con somministrazioni di estrogeni: è un trattamento medico che si applica alle donne in menopausa chirurgica, o in perimenopausa e in postmenopausa. Il suo obiettivo è quello di ridurre il disagio causato dalla diminuzione di ormoni estrogeno e progesterone circolanti nella menopausa. Una combinazione di questa terapia è spesso raccomandata in quanto diminuisce l’iperplasia endometriale e il rischio di tumore associato alla terapia di estrogeni non bilanciati. I principali ormoni coinvolti sono gli estrogeni, il progesterone e progestinici.

Il trattamento varia e mira alla cura dei sintomi soprattutto quando essi sono troppo invadenti.

Vampate di calore: la somministrazione di cimicifuga racemosa (se per brevi periodi) è stata testata, come anche la proteina della soia e i suoi derivati, con esiti interessanti.

Obesità, occorre un cambiamento dello stile di vita, seguire una dieta più moderata.

• Artralgie, si raccomanda un trattamento che coinvolga la persona in attività fisica (come lo stretching o la cyclette)

• Insonnia, effettuare esercizio fisico, massaggi ed evitare ogni forma di stress.

• Osteoporosi: necessita la cessazione di vizi negativi come il consumo di alcool o sigarette, esercizio fisico, ma soprattutto una dieta basata sulla ricchezza di calcio 1000 mg al giorno (ma si può raggiungere se ritenuto necessario dosi anche di 1500 mg al giorno), al contempo deve essere povera di caffeina e cloruro di sodio.

Ogni donna in post menopausa deve sottoporsi ad indagini annuali come l’esame mammografico, l’ecografia pelvica, assetto glicemico e coagulativo. La donna come “procreatrice e stop” non può più esistere, è necessario adottare la visione olistica della persona e pianificare strategie terapeutiche personalizzate. È obbligatorio superare vecchi stereotipi e pregiudizi ed imparare l’arte di invecchiare che oggi rappresenta una necessità sociale.