I tatuaggi sono intramontabili espressioni artistiche spesso anche criticate. Entriamo un po’ più a fondo nel mondo del tatuaggio con le interviste ai tatuatori di Zona Kaos e Stylish Tattoo.
Si hanno le prime testimonianze dei tatuaggi, come anche dei piercing, in epoca antichissima, adesso sono una moda che da anni ha preso piede e ormai chiunque ne ha uno. Esistono tantissimi tipi di tatuaggio, si dividono in: old school, new school, realistico, tribale, giapponese, biomeccanico, lettering. Al momento attuale i più usati sono quelli in stile tribale e old school.
Spesso quando si decide di fare un tatuaggio è perché si vuole raccontare una storia usando il proprio corpo come tela, un tatuaggio è come un “post-it” che ci ricorda qualcosa che non vogliamo dimenticare o qualcosa che ci rappresenta.
Chi ha un animo combattivo, ad esempio, si farà tatuare una tigre, molti si tatuano un mantra, come “Never back down” o “Ad maiora”. C’è chi decide di fare un tatuaggio che ricorda una persona importante, chi un’iniziale, chi l’intero nome, chi addirittura il volto. A volte invece capita che un tatuaggio non abbia una storia dietro ma si fa semplicemente perché “piace”.
Capita che i tatuatori abbiano storie divertenti da raccontare sui tatuaggi che hanno fatto, tatuaggi che, poi, vengono coperti perché sono stati fatti senza pensare e risultano una pessima scelta.
Bisogna sempre scegliere un tatuatore affidabile, che usi materiale sterile o si rischiano varie malattie. Se invece si sceglie di rimuovere un tatuaggio bisogna tenere presente che si tratta di un processo lungo, doloroso e costoso. Sentiamo il parere del dermatologo Francesco Sorbello.