Torturati, abusati e sequestrati: gli orrori subiti dai 13 figli trovati incatenati in casa

Rischiano 90 anni di carcere a testa ma continuano a dichiararsi non colpevoli. Stiamo parlando di David Allen Turpin, 57 anni, e Louise Anna Turpin, 49 anni, i due coniugi arrestati il 16 gennaio nella loro casa di Perris, vicina a Los Angeles, con l’accusa di tenere da anni i 13 figli segregati in casa.

I due sono stati formalmente accusati di torture, abuso su minori, sequestro di persona e abuso di adulti a carico. L’uomo, inoltre, è stato inoltre accusato di aver commesso un atto osceno su una delle bambine.

Per la coppia di genitori è stata fissata una cauzione di 13 milioni di dollari: 1 milione per ciascun figlio.

Una storia che ha suscitato scalpore e che avrebbe potuto non essere mai scoperta se una figlia 17enne non fosse riuscita a scappare da una finestra di casa e a chiamare la polizia. Una fuga preparata e sognata insieme ai fratelli e alle sorelle per oltre 2 anni.

I figli della coppia, di età compresa tra i 2 e i 29 anni,  sono stati trovati dagli agenti intervenuti dopo l’allarme lanciato dalla sorella tutti in condizioni di grave malnutrizione e con segni di violenze.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle prime indagini, I figli della coppia venivano tenuti legati per settimane e a volte anche per mesi ai mobili della casa o ai letti, prima con delle corde e poi con catene e lucchetti. Era concesso loro lavarsi solo una volta all’anno: se si lavavano le mani sopra i polsi, venivano incatenati per punizione e accusati di aver giocato con l’acqua. Altre punizioni comprendevano percosse e strangolamento.

La coppia era solita comprare del cibo e lasciarlo esposto davanti ai figli senza concedere loro di mangiarlo. Stesso discorso con i giocattoli, trovati nella casa in gran quantità ma ancora confezionati.

L’unica attività ricreativa che i genitori concedevano ai loro figli era scrivere un diario. Tutti i bambini erano stati educati a casa: la loro istruzione, secondo quanto riferito dai nonni, prevedeva la memorizzazione di lunghe parti della Bibbia.