“Spirituality”, un concerto di energie positive

Fu tutto un attimo. Sobbalzai al suono del telefono che irruppe nel silenzio di quel primo pomeriggio. Quando risposi mi dissero che dovevo partire per la volta di Milo, paese che sorge alle pendici orientali dell’Etna, dove si può godere dell’incanto dei boschi, che rendono l’aria salubre e profumata avvolta da un’aurea mistica. Li avrei tenuto l’intervista a Juri Camisasca e più volte già il mio destino aveva intrecciato occasioni di incontri con lui. Da quella volta, al teatro Antico di Taormina, per l’apertura del concerto di Franco Battiato, a “SPIRITUALITY” al teatro Garibaldi il 14 febbraio.

Parte così lo “SPIRITUALITY TOUR 2017 “, che vedrà la seconda tappa il 7 aprile a Catania, nell’Aula Magna di Lettere e Filosofia del Monastero Benedettino, dove Juri Camisasca e Rosario Di Bella dedicano con amore alla Sicilia, un concerto fatto di musica per lo spirito e per donare grandi emozioni, celebrando la vita nei suoi stati più puri e più elevati.

Tutto, nel creato, può essere percepito come un’essenza, come manifestazione di un’esistenza che è possibile cantare. E “Spirituality” nella dimensione live ne rappresenta l’espressione più pura. Brani come PACE, LUCE DELL’INDIA, NOMADI sono la chiave che apre la mente ad orizzonti che hanno del divino, proiettandoci in una dimensione che certamente non è terrena.

Finalmente incontro Juri nella piazza principale del paese, dove si erge, oltre al belvedere sulla costa ionica, la chiesa madre dedicata a Sant’Andrea. Ma partiamo dall’inizio.

Chi è Juri Camisasca? In realtà pseudonimo di Roberto Camisasca di Melagnano, nato sotto il segno del Leone il 9 agosto 1951. Verso la fine degli anni 70, l’inquietudine che da sempre lo accompagna, trova la sua risposta nella ricerca religiosa e fu così che Juri decide di prendere i voti, diventando monaco benedettino. Nel 1988 deciderà, comunque, di abbandonare la vita monastica. Inizia così l’ascesa della sua carriera di cantautore italiano. Già nel 1974 iniziò la sua collaborazione con Franco Battiato per l’album Clio, prestando la sua voce. Entrò nel mondo discografico con l’album LA FINESTRA DENTRO, prodotto dallo stesso Franco Battiato. Ma Juri sarà anche la penna che scriverà brani per altri artisti della sua stessa pasta, come IL SOLE NELLA PIOGGIA, interpretato a suon di brividi da Alice e I PROCESSI DEL PENSIERO per Milva.

Da anni accosta l’attività musicale a quella pittorica, in particolare di icone sacre.

Ci salutiamo con un bell’abbraccio. Juri è alto, gli occhi verdi scintillanti ti ricaricano subito di un’energia positiva. Prendiamo del tè verde e inziamo subito la nostra chiaccherata come due amici di vecchia data che non si vedono da anni. In men che non si dica i nostri discorsi vertono sulla stessa strada. Parliamo dell’evoluzione interiore di ognuno di noi, dei padri di questa scuola di ricerca da GURDJIEFF a OUSPENSKY. Parliamo della filosofia Zen basata su tre principi cardini che sono quelli di pensare, riflettere, meditare e Juri sa bene che quella dello zen è una via semplice, diretta e concreta che ci porta alla realtà “QUI E ADESSO”.

JURI, IL SOLE NELLA PIOGGIA CHE COSA RAPPRESENTA?

Il sole nella pioggia è un concetto che si rifà al Taoismo, basato sul Dao appunto, che sarebbe la via del cammino verso la propria evoluzione interiore.

CHI SA LE COSE NON PARLA… PERCHÉ?

Il mistero è talmente profondo che non ne puoi parlare. Perché tutto ciò che apprendiamo, che conosciamo, lo facciamo sulla base delle nostre esperienze personali.

E LA LUNA ALLA FINESTRA IL LADRO NON LA PORTA VIA… CHE VUOL DIRE?

Quando si ha la consapevolezza di sapere, hai maturato una certa ricchezza che nessuno potrà più portarti via.

CHI È PER TE FRANCO BATTIATO?

Franco per me è l’amico di una vita. Sono 40 anni che ci conosciamo. Per me l’incontro con lui è stato importantissimo. All’età di 20 anni, come succede spesso a molti giovani, avevo dei complessi di inferiorità ma Franco ha saputo tirare fuori il meglio di me. Infatti ha amato subito il progetto SPIRITUALITY.

DOVE FINISCE LA STRADA DEI NOMADI?

In realtà è una metafora, perché non sappiamo dove finisce la strada. È un lungo percorso che ti porta verso Dio.

COSA STAI CERCANDO NELLE TUE ESPERIENZE?

Io mi alzo al mattino e sono contento. La sera sono contento. Non cerco nulla. Mi sto abbandonando come se seguissi un impulso.

CHI ERI? CHI SEI? E CHI SARAI?

Noi siamo il risultato di influenze che ci arrivano dal contesto in cui nasciamo, cresciamo e ci formiamo.

QUAL È LA PERSONA PIÙ STRAORDINARIA CHE HAI CONOSCIUTO?

L’uomo più straordinario era un frate eremita che aveva la terza elementare, ed era la persona più felice.