Si schianta dopo un volo di 75metri: non si è aperto il paracadute, ma è vivo

Si schianta dopo un volo di 75metri: non si è aperto il paracadute, ma è vivo

Si è buttato da un grattacielo alto 75 metri e sarebbe anche riuscito nel proprio intento se solo il suo paracadute si fosse aperto. Uno sport estremo, avventuroso ed estremamente rischioso, ma anche affascinante e ammaliante.

Il paracadutismo è una disciplina che conquista e, se è vero che può far paura a molti, altri ancora ne hanno fatto un mestiere vero: sono quelle persone che lo praticano giorno dopo giorno con la stessa voglia, lo stesso fervore e la stessa energia della prima volta. È il caso di un uomo che a mezzogiorno di un sabato qualsiasi, dal grattacielo Kungsholmen, una delle isole della capitale svedese, ha voluto sfidare non solo se stesso, bensì la stessa morte, che quasi per un soffio non lo ha portato con sé davanti agli occhi di centinaia di persone.

Così nella circoscrizione amministrativa di Stoccolma, nella bellissima Svezia, pochi giorni fa si è fermato il tempo. Stava per lanciarsi sotto lo sguardo incredulo e meravigliato degli amici che nel frattempo lo riprendevano, quando qualcosa è andato storto. Un tonfo è rimbombato nell’aria all’improvviso; un problema con l’apertura del paracadute lo ha fatto precipitare al suolo, inerme e apparentemente senza vita.

Tutti pensavano al peggio; la pratica, a dire della polizia del luogo, non è affatto illegale, a patto però, che l’edificio sia legalmente adibito al lancio. L’uomo comunque, nonostante il tremendo lancio, nel vuoto, è riuscito inspiegabilmente a sopravvivere e, malgrado i diversi giorni di prognosi, nonostante le sue condizioni fossero state ritenute abbastanza gravi, è riuscito a vincere quella che, al di là del paracadutismo, è stata la sua battaglia più grande, scampare alla morte.

Un fatto che certamente ha dell’ispiegabile e che ha dato da pensare all’intera Stoccolma e in particolar modo a coloro che hanno assistito in diretta alla caduta libera del miracolato. D’altronde, non era la prima volta che il Kungshlomen si trovava nel mirino dei mass media; già negli anni scorsi il grattacielo era stato teatro di altri incidenti e proprio in seguito a questi, dal 2013 la terrazza sul tetto era stata interdetta.