Migranti, la storia del piccolo Aylan

Migranti, la storia del piccolo Aylan

La foto del piccolo Aylan ha fatto il giro del web in pochissimo tempo. Il piccolo, inerme, giunto morto nella spiaggia di Akyarlar, in Turchia, ha commosso milioni di utenti. 

C’è chi ha deciso di pubblicare la foto, inserirla in un articolo di giornale, in un servizio del tg e chi, come noi, ha deciso di non postare il corpicino di Aylan per il rispetto che, lui e tutti gli altri migranti defunti, meritano. 

Aylan aveva solo tre anni e, insieme ai genitori e al fratellino Galip, di cinque anni appena, scappava dalla Siria per raggiungere il Nord Europa. Una fuga per la ricerca della felicità. Una fuga dal terrore che, giornalmente, si vive nel paese di Aylan. 

Giornalmente, ormai, si sentono notizie riguardanti migranti che, salendo sui barconi della speranza, non arrivano nemmeno a destinazione perchè, chi c’è dietro, interrompe i loro sogni. 

Molti, forse troppi, i migranti che hanno perso e perdono, sempre più spesso, la vita in mezzo al mare. Quello stesso mare che, per loro, è ancora di salvezza. 

Quella di Aylan è una storia come tante che, però, non vengono raccontate. La sua immagine ha smosso, forse, tante coscienze… e, allora, in molti si chiedono: occorrono foto così forti per smuovere l’animo di qualcuno? Occorrono storie di piccoli bambini che potrebbero essere i vostri figli, nipoti, cugini o fratelli? Speriamo proprio di no.