Foto dei minori sui social? Necessario il consenso dei genitori

Foto dei minori sui social? Necessario il consenso dei genitori

“Un genitore non può unilateralmente decidere di pubblicare sui social network foto dei figli minorenni senza il consenso dell’altro genitore e le foto già in Rete vanno immediatamente rimosse”.

Così ha sentenziato il Tribunale di Mantova, in una recentissima sentenza, in relazione alla vicenda di un padre separato che chiedeva la rimozione di fotografie dei suoi due bambini, postate sul Web dalla madre, a cui aveva chiesto reiteratamente di rimuovere quelle già pubblicate e di non postarne altre.

La sentenza dunque dà voce alle preoccupazioni di chi è in prima fila per la tutela dei minori e di quanti reputano prevalente l’interesse di chi non può “difendersi” rispetto all’egocentrismo di quegli adulti, un po’ “Narciso” e un po’ “Dorian Gray” sempre più “malati” di protagonismo e innamorati della propria immagine tanto da usare quella dei figli minori per accrescere la propria popolarità e visibilità.

Come si è conclusa la vicenda?

Il giudice, applicando le disposizioni in materia, ovvero l’articolo 10 del codice civile sulla tutela dell’immagine, alcuni articoli del dlgs 196/2003 sulla tutela della riservatezza dei dati personali, la Convenzione di New York sulla tutela dei minori e il Regolamento generale sulla protezione dei dati con cui dal 2018 la Commissione Europea intende rafforzare e rendere più omogenea la protezione dei dati personali dei propri cittadini, ha ordinato alla madre  non solo di non pubblicare più in Rete le foto dei  figli minori, ma anche di rimuovere tutte quelle già presenti.

Questo cosa significa?

Un genitore non può più diffondere sul web fotografie dei figli senza il consenso dell’altro coniuge, in quanto l’immagine è di per sè atto pregiudizievole per i figli.

Cosa dice il giudice nella sentenza del novembre del 2017?

Seguiamo il suo ragionamento:

L’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi…” il rischio maggiore è la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate”.

Quali sono concretamente i rischi che possono correre i bambini?

La risposta è semplice. Il pericolo è che attraverso fotomontaggi i volti possano essere manipolati per diffondere in rete materiale pedo-pornografico.

Cosa dice a tal proposito il Garante della Privacy?

Conferma i pericoli spiegando che: “Recenti ricerche confermano che la pedopornografia in rete e in modo particolare nel dark web, è in crescita vertiginosa… e tra i motivi di questa crescita c’è anche l’abitudine di mamme e papà di condividere le foto dei propri bambini sui social network“.

La testimonianza del Garante, se ancora dovessimo nutrire riserve, è molto chiara e dovrebbe spingere i genitori ad essere maggiormente consapevoli rinunciando all’abitudine, quasi meccanica, di pubblicare sui social le foto dei propri bambini.

In assenza di un apposito divieto, la sentenza dunque rappresenta un primo passo verso il riconoscimento della necessità del consenso di entrambi i genitori che a tutt’oggi è l’unico argine al fenomeno dell’uso/abuso dell’immagine dei minori sul web.

Avvocato Claudia Cassella del Foro di Catania