Fate gli auguri al tempo, oggi spegne 436 candeline

Fate gli auguri al tempo, oggi spegne 436 candeline

Il titolo è un pò insolito, ce ne rendiamo conto. Come sarebbe a dire che “il tempo” compie 436 anni? 

Ebbene sì, il 24 febbraio 1582 Papa Gregorio XIII, con la bolla papale Inter gravissimas, pubblicò il calendario, appunto, Gregoriano, quello cioè che anche oggi utilizziamo: 365 giorni, 12 mesi, ogni quattro anni uno bisestile e soprattutto odiose filastrocche per ricordarci se novembre ha 30 giorni oppure 31.

Ma che cos’è questo fantomatico tempo? Filosofi di ogni epoca si sono arrovellati per una vita intera alla disperata ricerca di una risposta a questa domanda e ancora oggi è difficile darne una certa ed esatta. Non vogliamo darvela noi, non abbiamo gli strumenti, vogliamo solo staccare per un attimo dalla frenesia di tutti i giorni e fermarci a riflettere. Così, perché ogni tanto fa bene.

Scomodando Wikipedia, la “percezione del tempo” è: “La presa di coscienza che la realtà di cui siamo parte si è materialmente modificata”.

Beh, insomma si, io e lei stiamo insieme da un anno, ci amiamo tanto“.

No. Voi due non state assieme da un anno. O meglio, voi due state assieme da un anno, e cioè dal 2017 al 2018, solo perché un Papa 436 anni fa ha deciso così. Non siete il tempo che scorre sul display del vostro telefonino, schiavo di una decisione, paradossalmente, vecchia di quasi 500 anni. Voi siete ciò che vivete. Voi siete la realtà che muta.

Per rendere l’idea basti pensare a cosa successe quando venne reso operativo il calendario Gregoriano. Per recuperare alcuni “giorni persi” nell’arco della storia, frutto di errori di calcoli vari con cui non vi annoiamo, venne presa una decisione che spesso non viene scritta nei libri di storia ma che invece fa riflettere tanto: il mondo (occidentale) si mise sotto le coperte il 4 ottobre 1582 e si risvegliò il 15.

Questo cosa vuol dire? Che per 10 giorni il mondo non è esistito? Ovviamente no. Chi aveva lasciato qualcosa in sospeso a lavoro l’ha ripresa il giorno dopo, chi amava la propria ragazza “da un anno” l’amava (ci auguriamo per loro) anche il giorno dopo.

Semplicemente 10 giorni della storia non sono mai esistiti, anche se il mondo è andato avanti come se nulla fosse.

Immaginate, in altri termini, che stasera vi coricate, date un bacio a vostra moglie, vi addormentate e vi svegliate che è il 7 marzo. Cos’è cambiato?

Insomma, lo scopo di questo articolo, oltre quello di farsi una bella chiacchierata e fermarci a riflettere un po’, è quello di dare un parere personale: non fermatevi all’apparenza delle cose, il tempo come lo intendiamo noi altro non è che una convenzione.

Godetevi invece gli attimi e il continuo evolversi della vostra vita.

Non siete fidanzati da un anno; siete due sguardi più intensi, siete risate che si trasformano in sorrisi, attimi che diventano eternità, non nel mondo fuori, ma in quello dentro, dove decidete voi come scandire il tempo.

Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più” – Fedor Dostoevskij.