Il crop top nasce negli anni Ottanta grazie alla pop star statunitense, ma dalle origini italiane, Madonna, che indossa il capo d’abbigliamento in questione nel video della canzone “Lucky Star”. Durante il decennio altri personaggi di spicco del mondo della musica e del cinema hanno indossato il crop top contagiando anche le ragazze di tutto il mondo, anche se la vera mania per questo capo d’abbigliamento (che all’epoca non veniva ancora chiamato crop top) scoppia negli anni Novanta: lo indossavano tutte! Dalle più giovani di cinque o sei anni alle più adulte, fisico permettendo.
Ritorna sulle passerelle e nei nostri armadi dopo anni d’assenza, ma con nuove regole: non si indossa più con jeans a vita bassa strappati, bensì con gonne rigorosamente a vita alta lunghe o al ginocchio o pantaloni eleganti, sempre a vita alta. Vietatissimi gli shorts e da evitare qualsiasi capo d’abbigliamento che abbia la vita al di sotto dell’ombelico, che non deve MAI vedersi, ma essere coperto. Esistono vari tipi di crop top dedicati al fisico delle diverse donne che vogliono acquistarlo, ma anche all’aspetto che esse vogliono avere indossandolo.
Tuttavia il crop top può penalizzare: astenersi donne con il fisico a “mela” o a “rettangolo” mentre per le donne che vogliono nascondere qualche chiletto di troppo è adatto il crop top oversize o pieno leggermente più largo e pieno di volant. Le donne formose, dotate di fisico a clessidra, sicuramente apprezzeranno il modello corsetto, che deve essere abbinato con gusto e non essere troppo corto o aderente per non scadere nella volgarità. Le fortunatissime e utopiche ragazze in forma, scolpite come una statua greca di Fidia, sono libere di indossare anche il modello skinny, il più aderente.
Insomma dopo una quindicina d’anni, a sostenere la tesi che la moda tende a ritornare, il crop top sembra avere ancora vita lunga, quindi correte in palestra ragazze e non fatevi sfuggire l’occasione di essere stupende indossando un capo anni Novanta rivisitato dagli stilisti più moderni.
Foto: flickr Geneva Vanderzeil apairandasparediy.com
