La costa Ionica tra ieri e oggi. Ma domani?

CATANIA – Questa domenica desidero offrire una serie di scatti della mia collezione che ritraggono, in diversi periodi dello scorso secolo, alcune località della nostra costa, a partire dalla Plaia, per passare ad Acicastello, Acitrezza, Capo Mulini e Riposto, a Torre Archirafi.

Tutte immagini che mi permettono di fare una riflessione insieme ai miei quattro lettori. A distanza di quasi un secolo, infatti, la costa catanese ha raggiunto oggi livelli di inquinamento inaccettabili, perché solo una minima parte dei reflui urbani della città vengono depurati.

La gran parte di questi finiscono, invece, direttamente in mare: ad esempio, a Catania esistono ben 10 scarichi che inquinano in modo irrimediabile la nostra costa e sono localizzati tra il golfo di Ognina e Piazza Europa, dalla stazione centrale al porto di Catania, dal cementificio al faro Biscari (il torrente Acquicella), dal Lido Aurora al Lido Don Bosco (canale Forcile), dal lido Roma (canale Arci) fino allo scarico del depuratore Catanese al villaggio Primosole.

In pratica, tutti i liquami della città di Catania intorbidano le acque marine e vengono assorbite dalla sabbia, dove in estate giocano i nostri figli. Inoltre, tra scarichi fognari e corsi d’acqua inquinati da reflui cittadini, abbiamo Acicastello, Acitrezza, Lavinaio – Platania, Capo Mulini, Riposto, Anguilara e Macchia, Mascali, Alcantara, Minissale e Calatabiano.

Sono convinto che il risanamento ambientale della nostra costa non è più rinviabile, anche se il silenzio a tal proposito è assordante, mentre continuiamo a fare i bagni tra liquidi organici ed industriali.