Bollo auto: prescrizione e tutele per il cittadino

Bollo auto: prescrizione e tutele per il cittadino

Tantissimi cittadini catanesi stanno ricevendo in questi giorni, tramite notifica di apposita cartella esattoriale da Riscossione Sicilia s.p.a., la richiesta di pagamento di bollo auto rimasto insoluto dal contribuente. Una esosa richiesta, che, insieme con interessi e sanzioni (che la c.d. “rottamazione delle cartelle” di cui si parla insistentemente in questi giorni azzererà), determina in capo al contribuente l’esborso di una ingente somma di danaro. Bisogna però prestare notevole attenzione alla possibilità dell’intervenuta prescrizione del bollo auto, che determina, tramite ricorso, l’annullamento dell’intera richiesta economica da parte dell’ente di Riscossione.

Il bollo auto si prescrive dopo tre anni senza che, entro tale termine, sia stato notificato alcun sollecito di pagamento o cartella di Riscossione Sicilia. Il termine di prescrizione però non decorre dal momento in cui la tassa è dovuta, ma dal 1° gennaio dell’anno successivo. Per esempio, se il pagamento del bollo 2016 scade a luglio, i tre anni iniziano a decorrere a partire dal 1° gennaio 2017 e, quindi, scadono il 31 dicembre 2019. Pertanto, nell’esempio di cui sopra, l’eventuale notifica di cartella esattoriale per il recupero di bollo auto anno 2016, notificato in data 2 gennaio 2020, potrà essere annullato tramite ricorso per intervenuta prescrizione.

Perché però si possa dire compiuta la prescrizione, in tale periodo di tre anni l’Agenzia delle Entrate non deve aver notificato al contribuente alcuna richiesta di pagamento, la quale avrebbe altrimenti la capacità di interrompere la prescrizione e farla decorrere ex novo a partire dal giorno successivo.

CHE FARE SE LA CARTELLA PER IL BOLLO AUTO È ILLEGITTIMA? Contro la cartella illegittima di Riscossione Sicilia notificata per un bollo ormai prescritto, ci si può difendere presentando un ricorso in Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni dalla notifica della cartella. Prima del ricorso, è necessario depositare l’istanza di reclamo-mediazione.

COME DIFENDERSI SE RISCOSSIONE SICILIA ISCRIVE IL FERMO AUTO? Nei 30 giorni successivi all’invio dell’avviso di pagamento, il contribuente può dimostrare che l’auto è necessaria per il lavoro di impresa o per la professione e chiedere, con un’istanza indirizzata a Riscossione Sicilia, di non iscrivere il fermo auto sul mezzo. A tal fine sarà necessario dare prova di ciò mediante la documentazione contabile che dimostri che l’auto è iscritta nei beni ammortizzabili e registrata, in contabilità, come bene strumentale. In alternativa, il contribuente può chiedere, prima dell’iscrizione del fermo, la rateazione del debito (ossia la dilazione) che, per morosità fino a 50mila euro, deve essere accolta a semplice richiesta e senza presentazione di documenti a sostegno della difficoltà economica. L’accettazione dell’istanza impedisce a Riscossione Sicilia di effettuare il blocco dell’auto.

BOLLO AUTO RICHIESTO PER AUTO RUBATA O VENDUTA Quando il contribuente riceve una richiesta di pagamento del bollo auto per periodi in cui l’auto non era nella sua disponibilità perché venduta a un altro soggetto o perché rubata, egli può difendersi facendo rilevare quanto sopra all’ente impositore. A tal fine sarà necessario produrre tutta la documentazione che attesti: – il passaggio di proprietà nel caso di vendita dell’auto; – la perdita di possesso dell’auto in caso di furto o di vendita cui non sia seguita – per inadempimento dell’acquirente – la trascrizione al PRA della vendita. La perdita di possesso si può dichiarare direttamente al Pubblico Registro automobilistico o con un procedimento davanti al giudice di pace.

Avv. Vincenzo Andrea Caldarella del foro di Catania