Aereo precipitato a Teheran, colpito “involontariamente” da missili? Indagini tra speculazioni e negoziati internazionali per la pace

Aereo precipitato a Teheran, colpito “involontariamente” da missili? Indagini tra speculazioni e negoziati internazionali per la pace

Continuano le speculazioni sulla vicenda della tragedia dell’aereo Boeing 737-800, precipitato ieri poco dopo il suo decollo da Teheran (Iran).

L’incidente ha provocato la morte di tutti i passeggeri e il personale a bordo, 176 persone in tutto. Ciò che ha destato l’attenzione mondiale per questo terribile avvenimento, però, è il momento in cui si è verificato: tutto è accaduto tra le 6 e le 7 del mattino (ora locale), subito dopo il lancio dell’operazione “Soleimani martire”, che ha portato a un attacco missilistico contro le basi militari statunitensi di Ayn al-Asad e di Erbil (Iraq) in risposta all’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani nel corso di un raid voluto dagli Usa.

Subito dopo la strage sono iniziate le indagini su quanto accaduto e le ipotesi su possibili collegamenti sui due avvenimenti, verificatisi a distanza di poche ore.

Secondo le prime dichiarazioni dell’organizzazione dell’Aviazione Civile iraniana, l’aereo sarebbe precipitato per un problema tecnico. Alcuni testimoni avrebbero inoltre confermato che il mezzo era in fiamme già prima dell’impatto.

Alcuni esperti, però, avrebbero espresso dubbi su questa versione dei fatti, visto che il velivolo era stato sottoposto a controllo solo lo scorso lunedì. I media statunitensi e britannici, citando fonti del Pentagono, nelle scorse ore avrebbero parlato di un abbattimento dell’aereo ucraino a Teheran. Tuttavia, si ritiene che il mezzo sia stato colpito accidentalmente, secondo una dinamica ancora poco chiara.

Tale ipotesi, piuttosto che placare gli animi di tutti coloro che parlano di possibili attacchi o complotti, ha creato ulteriori sospetti, aumentati dalla decisione dell’Iran di non consegnare le due scatole nere del Boeing 737-800 agli investigatori statunitensi o alla società produttrice dell’aereo.

Secondo le regole globali dell’aviazione, l’Iran avrebbe il diritto di condurre autonomamente le indagini, ma la scelta di non coinvolgere la società Boeing, specialmente in un tale momento di tensione a livello globale, potrebbe essere decisiva per gli sviluppi futuri della vicenda.

Proprio in merito alla questione ancora aperta tra Iraq e Usa, gli Stati Uniti si sarebbero dichiarati disponibili a “impegnarsi senza precondizioni in seri negoziati con l’Iran: lo avrebbe confermato Kelly Craft, ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, in una lettera al Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Fonte immagine: Ansa