CATANIA – Questo 21 marzo, gli alunni della classe 5 A INF dell’Istituto “C. Gemmellaro” di Catania, accompagnati dai professori Daniela Bevilacqua, Dario Motta e Grazia Spampinato, hanno partecipato alla ventitreesima edizione nazionale della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
Quest’anno la manifestazione è stata dedicata al tema “Terra. Solchi di verità e giustizia”, ed è stata organizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con Libera (coordinamento di oltre 1600 associazioni, gruppi, scuole e realtà di base impegnati nella diffusione della cultura della legalità).
Dal 1996, il 21 marzo, in tanti luoghi del nostro Paese, questa giornata diventa un’occasione per abbracciare i familiari delle vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere.
Un lungo elenco di nomi rafforza la memoria, che in tutti si fa impegno quotidiano di recitare nomi e cognomi, come un interminabile rosario civile. Per farli vivere ancora e non farli morire mai.
L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Questo è un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.
L’1 marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo come “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
Alla manifestazione di Catania hanno partecipato tanti ragazzi e ragazze, scout, pensionati, anche intere famiglie, studenti, bambini e bambine.
Nonostante la pioggia e il freddo, a Catania è arrivata la primavera, una primavera che è sbocciata in tutto il Paese.
Circa un milione di persone, in oltre 4000 luoghi in tutta Italia, tra cui parrocchie, associazioni, scuole, università, carceri, uffici pubblici, stazioni ferroviarie, si sono fermate per la ricorrenza.
Catania ha visto la partecipazione di migliaia di persone, radunate in un abbraccio collettivo dove si respirava dolore, partecipazione, memoria e impegno. La memoria delle storie, l’impegno delle vite.