Il Prof. Giuseppe Conte difensore del popolo Italiano, in Sicilia si cerca un nuovo “Rinaldo in Campo”

Il Prof. Giuseppe Conte difensore del popolo Italiano, in Sicilia si cerca un nuovo “Rinaldo in Campo”

Nonostante il richiamo implorante neo melodico di Silvio: “Matteo… torna, tornaaa, a casa aspetta te!”, il Giussanese ha risposto picche, persino alla Meloni, e assieme a Luigino hanno fatto venire a Roma Giuseppe Robin Hood, Robin Hood? No, no, meglio, Giuseppe Parry Mason, l’avvocato difensore di Pisa, votato a difendere l’intero Popolo Italiano, senza se e senza ma e senza paura dell’altro Matteo di Firenze, pronto a costituirsi parte civile in giudizio.

Insomma, l’Italia intera è scesa talmente in basso, politicamente, che sì è ravvisata la necessità di conferire l’alto incarico di “inquilino” di Palazzo Chigi ad un avvocato professore, Giuseppe Conte, peraltro, dotato di un curriculum, non del tutto gradito a testate straniere. Papale, papale, l’Italia è diventa succube non solo di Germania e Francia, ma anche di altri Paesi, come Inghilterra, Stati Uniti e chi ne vuole più ne metta, pronti a tirarci per le orecchie e nessuno si ribella.

Luigi, il Grillino, dice che è stato dato inizio alla 3° Repubblica. Una formula nuova che dovrebbe assicurare un cambiamento, una svolta al magna magna politico al vitaliziopoli di Camera, Senato e Regioni, e dare adito al Contratto firmato di Di Maio e Salvini, affinchè lo Stivale cambi rotta e possa mostrare i denti a Bruxelles, certo non la dentiera mobile.

E i siciliani cosa dovranno fare?

Il Contratto Politico giallo-verde, che dovrà essere gestito dall’ormai conosciuto Professore Giuseppe Conte non appena supererà la “Prova fiducia alle Camere”, non prevede alcuna formula o asterisco di interventi, né per l’ Isola e né per l’ intero Meridione. Di certo ci sono le elezioni comunali, il 10 giugno, in buona parte dei Comuni dell’Isola, e non ci sarà neanche la possibilità di fare venire qualcuno a difesa del popolo isolano, usu “Rinaldo in Campo” per combattere, con la sua turlintana, non solo le famiglie mafiose, i cui affari crescono come funghi e che, addirittura, si internazionalizzano, nonostante l’assiduo impegno di Magistratura e Forze dell’Ordine, ma anche le mafie di importazione sub sahariana che, tramite l’operazione “mare nostrum apertum” vengono anche qui a gestire con violenza i propri affari.

Sì, certo, Orlandi Furiosi ne abbiamo già parecchi, ma i medesimi non riescono nemmeno a spegnere i cassonetti di spazzatura dati a fuoco e nemmeno ad essere utilizzati per la tanto speranzosa “differenziata” che come l’Araba Felice e non Fenice non riesce a partire mai. In alternativa, spendiamo fior di quattrini per spedire i rifiuti all’estero. Ma se non siamo capaci di gestire la spazzatura entro i confini regionali, dove dobbiamo andare a parare? Che ben venga il famoso sfogo del Principe de Curtis: “E io Pago!”. Ancora, di crisi economica, di invasione di immigrati, di occupazione ai minimi storici, di piccola e media imprenditoria in crisi, e tanto altro ancora, manco a parlarne!

Fonte immagine Ansa